Dopo due sconfitte consecutive in campionato e l'eliminazione in Coppa Italia, l'Inter di Luciano Spalletti è attesa dallo scontro diretto contro la Lazio, sfida che chiude il 2017 e il girone di andata di questo campionato. Nei nerazzurri, rispetto alla sfida di mercoledì contro il Milan, il solo Santon al posto di Nagatomo. Al posto degli infortunati D’Ambrosio e Miranda, confermati Cancelo e Ranocchia, Borja Valero trequartista. Simone Inzaghi schiera la formazione tipo, 3-5-1-1 con Luis Alberto dietro Immobile, Lulic e Marusic sulle fasce. 

PRIMO TEMPO - Inizio aggressivo da parte degli uomini di Luciano Spalletti, Vecino in particolare è bravo a recuperare un paio di palloni e a riproporsi in avanti con pericolosità. Anche per l’appoggio del centrocampista uruguaiano, è l’out di destra formato dalla coppia Cancelo-Candreva a funzionare maggiormente in fase offensiva, con l’italiano (in versione meno uomo-cross) che stringe e prova a inserirsi alle spalle dei difensori biancocelesti e il portoghese che si sovrappone. La stessa corsia è anche quella più impegnata in fase difensiva, Lulic spinge molto, Luis Alberto si allarga e fraseggia molto bene nello stretto con Milinkovic-Savic e i nerazzurri, a tratti, vanno in difficoltà. A meno di qualche tiro da fuori area, però, la squadra di Spalletti concede pochissimo alla Lazio. Nella seconda parte di primo tempo, i padroni di casa provano a rendersi più imprevedibili: Borja Valero si abbassa, Gagliardini - seppur con molti errori di precisione - prova spesso a verticalizzare, cercando di sfruttare i movimenti di Icardi che, tuttavia, non riesce a rendersi pericoloso. Anche Perisic, così come Candreva, tende a venire di più dentro al campo - con e senza palla - rispetto agli standard abituali, sotto chiara indicazione di Luciano Spalletti (come confermato dal tecnico di Certaldo in conferenza), ma con prestazioni individuali sottotono una Lazio molto ben organizzata ha quasi sempre gioco facile. Almeno fino allo scoccare della mezz’ora di gioco, quando arriva l'occasione da gol più importante per l'Inter. Borja Valero tiene palla sulla sinistra e, dopo un paio di finte, mette in mezzo un pallone perfetto per Perisic, conclusione al volo del croato e miracolo di Strakosha che devia il pallone in calcio d’angolo. Qualche minuto dopo ci prova Vecino, con un tiro debole finito tra le braccia del portiere albanese. Nel finale Ranocchia esce due volte per infortunio, ma l'italiano prova comunque a rientrare in campo, arrivando così fino all'intervallo. 

SECONDO TEMPO - Nella ripresa (con Ranocchia regolarmente in campo), per una decina di minuti, i nerazzurri sembrano padroni del campo, grazie a un gioco aggressivo, con recupero palla nella trequarti avversaria e tanti giocatori negli ultimi metri. Cancelo è molto propositivo, Candreva e Perisic - come capitato a tratti anche nella prima frazione - si scambiano di posizione, Borja Valero trova molti palloni giocabili tra le linee. Proprio lo spagnolo, dopo una bella giocata personale, impegna ancora un ottimo Strakosha dai 20 metri. Da questo momento, però, la Lazio - anche per l'ingresso di Lukaku al posto di Lulic - riesce a prendere campo, costringendo i nerazzurri ad arretrare e creando diverse situazioni potenzialmente pericolose. Da una di queste, con il solito fraseggio nello stretto sull'out sinistro biancoceleste, nasce l’episodio del rigore, prima assegnato e poi annullato con l’ausilio del Var, per fallo di mani di Skriniar su cross ravvicinato di Milinkovic-Savic. Un altro ingresso, pochi minuti dopo, di uno scatenato Anderson (65'), dà un'ulteriore svolta all'andamento del match, mettendo a serio rischio la tenuta della retroguardia interista. Immobile svaria lungo tutto il fronte d’attacco, così come il numero 10 brasiliano che, rispetto a Luis Alberto, attacca molto anche da destra, accompagnato da un ottimo Marusic. Il neo entrato va vicinissimo due volte alla rete del vantaggio, prima chiama Handanovic a una parata importante con un tiro da posizione defilata, poi devia fuori di poco da posizione ravvicinata un pallone servito da Immobile. Il centrocampo dell’Inter (nel 4-4-2 della fase difensiva), anche dopo l’ingresso di Joao Mario per Candreva, fatica a contrastare gli attacchi biancocelesti, sprecando anche tanti palloni in costruzione e correndo poco all’indietro. Per porre rimedio al momento di dominio laziale, la difesa nerazzurra prova a recuperare palla in avanti, con Ranocchia e Skriniar in primis che provano a dare poco respiro agli attaccanti avversari, seguendoli talvolta fino a metà campo. Qualche rischio di contropiede, ma il pericolo che sembra con il passare dei minuti allontanarsi. E l'Inter, come spesso accade, cresce nel finale, la stanchezza fisica - evidentemente - non è il problema cardine di questo complicato periodo. Entrano Dalbert per Cancelo e Brozovic per Borja Valero, mentre Perisic torna a fare il Perisic e, in pochissimi minuti, crea 2/3 situazioni importanti con azioni personali sulla sinistra. De Vrij e Strakosha sono molto bravi e attenti e la partita si chiude sul punteggio di 0 a 0. L'Inter chiude il 2017 con un pareggio davanti al proprio, e ancora una volta straordinario, pubblico, contro un avversario diretto - e decisamente in ottima forma - per la corsa alla Champions League, lanciando qualche segnale positivo rispetto alle ultime deludenti uscite, al netto di un attacco ancora una volta troppo sterile. I nerazzurri chiudono il girone di andata rimanendo imbattuti negli scontri di alta classifica, ma con il 2018 e, soprattutto, il mercato di gennaio alle porte, società, squadra e Spalletti dovranno lavorare su tutti i fronti per non buttare via quanto di buono e inatteso fatto fino a questo momento.

Christopher Nasso

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 31 dicembre 2017 alle 12:18
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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