Dopo la stracittadina di inizio settembre che ha visto prevalere i nerazzurri grazie a una rete di Fredy Guarin, Inter e Milan si ritrovano questa sera per il quarto derby stagionale, il terzo amichevole. Al ‘Giuseppe Meazza’ va in scena il 'Trofeo Berlusconi', ma a tre giorni dall’importante impegno di Palermo Roberto Mancini ha deciso di dare spazio alle seconde linee e ai giovani.

Questo il 4-4-2 scelto dal tecnico jesino: davanti a Juan Pablo Carrizo agiscono da destra verso sinistra Martin Montoya, Andrea Ranocchia, Danilo D’Ambrosio e Yuto Nagatomo; diga di centrocampo formata da Assane Gnoukouri e Geoffrey Kondogbia; Jonathan Biabiany e Alex Telles sulle fasce a supporto delle punte che sono Rey Manaj e Rodrigo Palacio.

Meno azzardate le scelte di Sinisa Mihajlovic che sceglie un 4-3-2-1 composto da molti titolari. Questo l’undici iniziale: Donnarumma tra i pali; De Sciglio, Mexes, Romagnoli e Antonelli compongono la linea difensiva; Poli, De Jong e Bertolacci in mediana; Cerci e Honda alle spalle di Luiz Adriano unica punta.

Frenetico l’avvio di gara dei rossoneri: Bertolacci, De Jong e Poli provano ad imporre un ritmo alto alla manovra del Milan; in fase di non possesso i due interni operano subito un pressing molto alto sui due centrocampisti centrali dell’Inter per non dar loro il tempo di impostare l’azione. Nonostante l’inferiorità numerica, però, Kondogbia e Gnoukouri non sembrano soffrire in special modo l’azione di Poli e Bertolacci e provano spesso il cambio gioco per dar respiro alla manovra e sfruttare la superiorità numerica sulle fasce. Proprio da un ottimo lancio di Kondogbia, Biabiany supera in velocità Antonelli e mette al centro un ottimo invito per l’incursione di Palacio, il cui colpo di testa, però, finisce di poco a lato. E’ solo il preludio al gol che arriva sei minuti più tardi: Mexes chiude su Palacio, sulla respinta si fionda Kondogbia, lasciato inspiegabilmente solo dalla difesa rossonera, e di controbalzo trafigge Donnarumma.

Al 15’ un dolorante Bertolacci lascia il posto a José Mauri: Poli si sposta sul centrosinistra con l’italoargentino alla destra di De Jong. Il Milan prova la reazione affidandosi alle sfuriate di Cerci, Honda e Luiz Adriano, ma la retroguardia dell’Inter è attenta e controlla bene. Ranocchia non lascia respirare Luiz Adriano, il giapponese e l’ex Torino invece vengono ben contenuti da Montoya e Nagatomo che si spingono spesso anche in fase offensiva.

Attorno alla mezz’ora Mancini dà il via agli esperimenti, spostando Nagatomo interno di destra in un centrocampo a tre completato da Gnoukouri, in veste di vertice basso, e Kondogbia. Alex Telles scala sulla linea dei difensori con licenza di offendere, mentre Manaj si sposta sulla zona sinistra dell’attacco lasciando il centro a Palacio.

Al rientro in campo inizia la girandola di sostituzioni: nell’Inter fanno il loro ingresso in campo Dodò, Tchaoule e Baldini che prendono il posto di Alex Telles, Kondogbia e Nagatomo in un 4-4-2 composto da Montoya, Ranocchia, D’Ambrosio e Dodò; Biabiany, Gnoukouri, Tchaoule e Baldini a centrocampo; Palacio e Manaj in attacco. Anche Mihajlovic cambia qualcosa e lancia dal 1’ Ely al posto di Romagnoli, Calabria per Antonelli, Suso per Cerci e Boateng per Luiz Adriano, con Honda che prende il posto del brasiliano al centro dell’attacco rossonero.

Inizia meglio l’Inter nella ripresa, con le ali che sono un vero e proprio punto di forza per i nerazzurri: Biabiany si accende a sprazzi, Dodò mostra di avere già una buona condizione accompagnando spesso l’azione sulla sinistra e mettendo al centro un paio di cross che Palacio e Manaj non sfruttano. Proprio l’albanese, in odore di nazionale, al 51’ avrebbe l’occasione di chiudere la partita, ma dopo aver superato un paio di difensori si fa chiudere al momento del tiro. Tre minuti più tardi è Honda a sfiorare la rete: il giapponese sfrutta il primo errore della gara di Ranocchia, autore di una partita perfetta fino a quel momento, e si invola verso la porta di Carrizo, ma il portiere argentino compie un vero e proprio miracolo deviando a lato.

Al 60’ altro break per le sostituzioni: nell’Inter lasciano il posto Montoya, D’Ambrosio, Gnoukouri, Biabiany, Palacio e Manaj; al loro posto Gyamfi, Popa, Antonini, Dimarco, Delgado e Rapaic. Nel Milan De Sciglio lascia il posto ad Abate, Zapata sostituisce Mexes e Poli fa posto a Nocerino.

Inter che si schiera con un 4-3-3 con Gyamfi, Ranocchia (sostituito poco più tardi da Della Giovanna), Popa e Dodò in difesa; Antonini, Tchaoule e Dimarco a centrocampo; Delgado, Rapaic e Baldini in attacco. Il Milan non cambia il proprio 4-3-3 con: Abate, Zapata, Ely e Calabria in difesa; José Mauri, De Jong e Nocerino a centrocampo; Suso, Boateng e Honda in attacco.

Il match si apre e fioccano le occasioni da una parte e dall’altra: Baldini sembra quello più a suo agio a giocare con i grandi ed è proprio da un suo assist che Dodò avrebbe l’occasione per raddoppiare (bravo Donnarumma nella circostanza). Boateng e Honda trovano grandi spazi sulla trequarti e cercano spesso la soluzione personale, ma Carrizo prima e Berni poi si oppongono in tutti modi.

Nonostante le numerose occasioni, sono i nerazzurri a portare a casa la vittoria e il ‘Trofeo Berlusconi’. Indicazioni utili da Kondogbia, Nagatomo e Biabiany, mentre Palacio non sembra ancora quello della seconda parte di stagione dello scorso anno.

Sezione: Angolo tattico / Data: Mer 21 ottobre 2015 alle 21:10
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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