"Al nuovo anno, l’Inter si presenta da campione del mondo. Un allenatore nuovo e una nuova storia da scrivere. Infatti, la beneamata deve rimettere insieme i pezzi e sotto la guida del buon Leonardo deve fare di tutto affinché la remuntada ai “cugini di città” si possa realizzare. L’impresa si presenta ardua ma non del tutto improponibile. Il gruppo è rimasto sempre unito, ed ha sempre remato nella stessa direzione. Rafa Benitez, citando colleghi ben più noti, si è ritrovato a vestire i panni del “malcapitato” nell’anno di un Inter da leggenda. L’Inter aveva bisogno di un motivatore, alla Mou, e non di un esperto professore che fa della preparazione atletica il suo asso nella manica. Ora, il suo futuro, è oltre manica, in quel mondo anglosassone in cui ha raccolto i maggiori successi del proprio curriculum vitae. Il nostro augurio è quello che possa tornare a esprimere quanto di buono ha dare al gioco del calcio. Si riparte da Leonardo. Il primo tecnico che, nella storia del club dell’altra sponda del naviglio, si sia permesso di non condividere le idee del presidente Berlusconi. Si riparte dal rombo e da quel modo di giocare tanto caro al Mancio e al primo Mou. Il modulo che più si confà alle stelle nerazzurre. Sì, perché di stelle si parla. Eccellenze che nel 2010 sono state capaci di vincere qualsiasi competizione (eccezion fatta per la Supercoppa Europea). Una rosa che nulla ha da invidiare a corazzate del calibro delle maxi potenze spagnole e inglesi. Con il recupero dagli infortuni, ci accingiamo ad assistere nuovamente a sfide in cui l’Inter non avrà paura di nessuno. Il prossimo impegno si preannuncia molto ostico ma che potrebbe rappresentare il punto di svolta dell’intera stagione interista. La sfida contro i partenopei, vera e propria rivelazione del campionato di serie A, è una sfida che certamente vedrà tra i protagonisti il giovane Andrea Ranocchia. Che dire? Un fenomeno che dai primi incontri disputati con la maglia biancorossa del Bari, la scorsa stagione, lasciava intravedere che ne avrebbe fatta di strada. Il brusco e lungo infortunio, subito lo scorso anno (sei mesi fuori), non ha inciso sul rendimento avuto nei primi mesi di Andrea al Genoa, veramente a un livello altissimo. Ranocchia è un colpo, in ottica presente, di spessore. Non si poteva sostituire il nostro muro Samuel in una maniera migliore. Andrea Ranocchia rappresenta il nuovo corso della storia ultracentenaria della nostra beneamata. Provocazione: Secondo me Milito aveva bisogno proprio di “Ranocchia” per tornare il principe smarritosi quell’indimenticabile 22 maggio 2010 a Madrid. Ora sì che possiamo aspettarci… UN INTER DA FAVOLA!"

Donatello

Sezione: Visti da Voi / Data: Mer 29 dicembre 2010 alle 09:04
Autore: Redazione FcInterNews
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