"Frank de Boer è il 20° ramo di un albero genealogico che ha prodotto quasi cent’anni di allenatori stranieri all’Inter. Da Bob Spottiswood all’olandese, il dito del presidente di turno ha fermato il mappamondo un po’ dappertutto: dall’Ungheria all’Inghilterra, dall’Argentina al Portogallo, dal Brasile alla Spagna fino alla Romania". La Gazzetta dello Sport ricorda come i tecnici stranieri abbiano prodotto vittorie e titoli all'Inter: un buon auspicio per l'ex Ajax. L'ultimo a vincere titoli è stato Leonardo, prima di lui Benitez e mostri sacri come Mourinho e Helenio Herrera. Ma non solo: "Qualcuno forse si dimentica che Tony Cargnelli era austriaco: una Coppa Italia e uno scudetto tra il 1939 e il 1940. Un decennio prima, invece, ecco il primo tecnico straniero vincente: Arpad Weisz, campione d’Italia nel 1929-30, figlio di ebrei ungheresi, ucciso nel 1944 ad Auschwitz in una camera a gas dopo diversi mesi in un campo di lavoro dell’Alta Slesia. Vincenti ed eroi, sportivamente e umanamente. De Boer ha un passato da studiare, consapevole che ci fu chi, come Hector Cuper, pur non vincendo si prese un pezzo di storia dell’Inter. «Fratelli del mondo», internazionali da sempre".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 18 agosto 2016 alle 09:58 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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