A Stefano Boeri, architetto di fama mondiale e grande tifoso interista, giusto una quindicina di anni fa era stato chiesto un progetto per ammodernare San Siro. "na struttura dedicata alla storia e all’animo del club, una squadra lunare e lunatica. Ma è finita lì", spiega al Corriere della Sera. "Dopo quell’esperienza, mi sono convinto che uno stadio condiviso sia l’idea più ragionevole: due ingressi, due facciate, due musei. Uno stadio con due identità stabili. In comune: il campo. Amo San Siro profondamente e penso possa essere completamente rigenerato. Se però si dimostra che i costi sarebbero maggiori, credo che anche la strada di un grande concorso internazionale per progettare il nuovo impianto sarebbe bellissima. L’importante è che si mantenga la coabitazione, che è la formula che caratterizza Milano".

Secondo Boeri, nel caso in cui dovesse prevalere l'idea di una nuova struttura, un'imitazione del Meazza "non avrebbe senso. Il Meazza è unico, ma è l’addizione negli anni di tre stadi, perché ogni anello è a sé: è la fotografia dell’architettura italiana, che procede per addizioni e non per cancellazioni. E per questo preferirei l’ipotesi di rigenerarlo. Di recente ho visitato lo stadio del Nizza, ci sono poi quelli di Monaco e della Juve, e tanti esempi recenti in Cina. A me comunque piacerebbe una struttura che possa essere vissuta ogni giorno, anche dalle formazioni giovanili dei due club: sogno una formula in stile Barcellona. L’addio al Meazza può essere comunque un’opportunità. È una strada già seguita da altre città. E anche se amo San Siro e capisco chi dice no, una città come Milano non può permettersi di essere nostalgica".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 28 marzo 2019 alle 11:30
Autore: Mattia Todisco
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