Stasera scocca la grande ora, quella del derby di Milano tra Inter e Milan, inedito secondo Luigi Garlando in quanto le due squadre hanno assunto una fisionomia ben diversa da come era stata prevista in estate. Questa l'analisi del giornalista della Gazzetta della Sport, o meglio, come si legge dalle pagine della rosea, il punto sul posticipo di questa dodicesima giornata di Serie A:

"Va in campo un derby che all'alba della stagione pochi avrebbero pronosticato. Non tanto per il vantaggio di 3 punti del Milan sui campioni d'Europa, quanto per l'identità delle due squadre molto diverse da come le avevamo disegnate in estate.

L'Inter doveva essere possesso e qualità, palleggio già a cominciare dai difensori. Meno contropiede più manovra. Meno Mourinho più Benitez. Gli infortuni, a cominciare da quelli di palleggiatori più fini (Thiago Motta, Cambiasso...) hanno ostacolato la rivoluzione. Per stasera è annunciata la formazione più mourinhana della stagione: difesa bloccata di marcatori quasi puri, mediani più bravi a ripartire che a tessere, rombo che la squadra ama più del mister e che il mister alla fine ha digerito come una medicina amara, ma necessaria. Lo stesso riferimento velenoso alla fatale Istanbul pare un tentativo di Benitez di riallinearsi al predecessore che ha vinto tutto, derby compresi".

Anche il Milan ha cambiato in corsa, plasmato dalle difficoltà e dalle correnti di spogliatoio. Doveva essere il Milan dei brasiliani, è diventato il Milan dei mediani. Infortunato Pato, anche stasera Ronaldinho dovrebbe partire da seduto. Seedorf trequartista dietro Robinho e Ibra, come a Bari, tappa della svolta. Mediana vitaminica con Gattuso, Ambrosini e Boateng, se Pirlo non ce la fa. Il Milan, colo al comando come non accadeva da 2 anni, affronta l'Inter in superiorità di punti come non gli accadeva da 4 (aprile 2006). Se vince allunga a +6. L'inerzia del morale è tutta sua. Eppure, nell'economia delle trasformazioni e delle assenze, la sensazione è che l'Inter non sia così sfavorita come il confronto tra le ultime prestazioni potrebbe suggerire. Il Milan ha perso l'uomo che più poteva fare male alla difesa nerazzurra: Pato, incursore tecnico e veloce. Inzaghi, anche a partita in corso, avrebbe potuto liberare Ibra che invece è condannato a vivere al centro dell'area, dove potrebbe soffrire i due carcerieri fisici come Lucio e Materazzi. Con lo stesso copione, al Barça, Ibra steccò contro l'Inter. In quest'ottica diventa decisiva la prestazione di Robinho, per armare lo svedese a schiudere il bunker di Benitez. Parcheggiati i bambini in panca (Coutinho-Biabiany), l'Inter recupera peso, centimetri e una fisicità aggressiva che il Milan ha sofferto spesso.

Così come potrebbe soffrire il contropiede se Sneijder riuscirà a organizzarlo come nel suo derby d'esordio e se gli attaccanti di Allegri saranno pigri in copertura come spesso accade. Eto'o ha la porta davanti per far male, ma con Milito al fianco, può anche defilarsi e cercare gloria in fascia. Così attrezzata, l'Inter può ritrovare quelle ripartenze letali che erano finite in soffitta con i quadri di Mou."

Sezione: News / Data: Dom 14 novembre 2010 alle 13:42 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Daniele Alfieri
vedi letture
Print