"Non è facile fermare questo Napoli. Proverei a non far ragionare i suoi pensatori in campo, a spezzare il più possibile il ritmo del gioco, a dar fastidio a quel calcio così tanto studiato a tavolino". Lo dice Cesare Prandelli, intervistato da Il Mattino. "L'Inter ha nella fisicità del suo centrocampo un'arma assai insidiosa per la qualità degli uomini che il Napoli ha là nel mezzo. Sarà divertente vedere come si evolverà la partita, tenendo conto delle mille risorse che ha Mancini a disposizione". 

Ma l'Inter gioca davvero così male?
"Ha una dote enorme: cerca il gol fin dal primo secondo della partita e intorno a quel gol, che trova sempre, costruisce la partita. Non si vincono per fortuna tutte queste gare per 1-0".

Del Napoli si sa tutto. Dell'Inter neppure se gioca a 4 o a 5 in difesa. Chi è avvantaggiato da questo?
"Io la penso come Sarri: per vincere lo scudetto basta una rosa di venti giocatori. D'altronde avere 11 titolari significa aver già raggiunto un'identità. E questo dà sicurezza perché è un segnale di grande forza".

Cosa che non ha l'Inter?
"Calma. Ha 30 punti, è la capolista. Mancini ha fatto della sorpresa e della mutazione della sua squadra l'arma in più. Pochi giorni fa mi ha colpito una sua frase: 'Questo non è il mio calcio, ma mi ci adeguo'. Uno come lui che da calciatore cercava solo la bellezza, la insegue anche da allenatore. E la troverà".

Chi farà giocare in attacco al San Paolo?
"Sia Icardi che Jovetic. Ma è chiaro che è una partita che un singolo da solo non può vincere. Qui si scontrano due delle organizzazioni di gioco migliori del nostro campionato".

Sezione: News / Data: Mer 25 novembre 2015 alle 12:34 / Fonte: Il Mattino
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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