"Un buon piatto è come un gol, in cucina mi sento un allenatore giocatore". Comincia così l'intervista dello Chef Davide Oldani, protagonista del 'Match Day Programme' nel giorno di Inter-Udinese. Il noto cuoco italiano di fede interista spiega il perché della sua passione: "Mio papà me l'ha trasmessa, a casa mia si parlava sempre di Inter. Tra i miei progetti c'è quello di crescere la mia bambina interistissima". Tra calcio e cucina c'è una connessione diretta: "Sì, calcio e cucina sono legati. Io ho preso tanto dal calcio perché ho avuto modo di giocarci a livello professionistico. Come antipasto, ovviamente, c'è il gioco di squadra. Poi, proseguendo con il menù, c'è il senso di responsabilità, il concetto di rispetto e di sacrificio". 

E il piatto per raccontare l'Inter? "Zafferano alla milanese, che non è il 'risotto alla milanese'. Stiamo nel classico che ci riconosca come Milano, con una tecnica che è la leggerezza, mantenendo il gusto. Lukaku lo metterei all'assaggio finale di un piatto che corrisponde ad un gol - prosegue -, Handanovic in pasticceria, per la precisione e perché il dolce è quello che potrebbe rimediare nel caso in cui andasse male la cena. Conte? Potrebbe essere lo Chef Saucier, un ruolo di responsabilità ed esperienza perché richiede la conoscenza di tutti i piatti".

Una parola per definire l'Inter: "Inter-essante. Mi piace il lavoro che è stato fatto in questi anni per arrivare qui. Per l'Inter desidero che continui a fare il lavoro serio che sta facendo. Quando c'è serietà e applicazione si può fare qualcosa di buono".

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Sezione: News / Data: Sab 14 settembre 2019 alle 11:56
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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