A quanto pare, è tutto confermato. Anche ieri è stata data la notizia a Gigi Simoni, suo ex allenatore: a meno di ripensamenti dell’ultima ora, così come avvenuto lo scorso marzo, quando sotto i suoi occhi l’Inter Primavera conquistò la NextGenSeries a spese dell’Ajax, anche oggi Massimo Moratti assisterà dal vivo allo stadio Pietro Barbetti alla finale del campionato Primavera, che vedrà i ragazzi nerazzurri contendere alla Lazio il titolo di campione d’Italia dei giovani. Una presenza importante, al di là di ogni aspetto legato alla ‘cabala’: ancora una volta, il patron nerazzurro vuole testimoniare la propria vicinanza e il proprio affetto per questo gruppo strepitoso, che, anche dopo il passaggio di testimone da Andrea Stramaccioni a Daniele Bernazzani, ha saputo macinare risultati su risultati, arrivando a poche ore da un sogno, quello di conquistare un titolo che manca nelle bacheche interiste dal 2007, quando la squadra all’epoca allenata da Esposito superò la Sampdoria, che si sarebbe rifatta l’anno dopo.

La truppa di Bernazzani arriva sull’onda lunga di un trionfo incredibile, quello ottenuto nel derby contro il Milan in semifinale. Una partita che sicuramente rappresenterà una pietra miliare di questi ultimi anni di partite della Primavera interista, al punto che Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile nerazzurro, si è spinto in un paragone con la mitica Italia-Germania del 1970 all’Azteca di Città del Messico. Per il risultato, ma anche per le emozioni offerte, un’incredibile centrifuga di colpi di scena, sorpassi e controsorpassi fino al guizzo che ha consegnato agli onori della cronaca Samuele Longo, l’eroe di una calda sera umbra, che con la sua gemma finale, la terza personale, ha mandato definitivamente al tappeto un Milan che sembrava avere il match in pugno e in delirio tutti i tifosi nerazzurri.

Sulle ali dell’entusiasmo e trascinata dalla vena realizzativa dello Zio Sam, l’Inter tra poche ore andrà ad incrociare le armi con la Lazio di Alberto Bollini. Sorpresa, ma fino a un certo punto, perché comunque la formazione biancoceleste insieme alla Roma ha dominato il girone C (con un 11-0 rifilato all’Ascoli proprio nelle ultime battute di stagione regolare) e che soprattutto arriva anche lei da un derby vinto, contro la strafavorita della vigilia, la Roma, di Alberto De Rossi. E quindi, approda all’atto finale con un carico di entusiasmo pari o se vogliamo  ancora superiore rispetto all’adrenalinico derby nerazzurro. Guai, quindi, a sottovalutare l’avversario, che ha in organico elementi di indubbia qualità, dal portiere Berardi, eccezionale contro i giallorossi, al bomber Emmanuel, passando per ragazzi come Crescenzi, Zampa e Rozzi, transitati anche dalla prima squadra nel corso della stagione, e per un elemento imprevedibile come Barreto.

No, non si può sottovalutare la Lazio; non si possono nemmeno sottovalutare le tossine che inevitabilmente i 122 minuti della gara coi cuginetti hanno lasciato nelle gambe dei nerazzurri, che hanno avuto anche un giorno in meno rispetto agli avversari. Ci sarà da fare i conti anche con un’assenza pesante come quella di Raffaele Di Gennaro, anche se chi verrà scelto tra Andrea Sala e Raffaele Dalle Vedove siamo convinti riuscirà a dare comunque un contributo importante. Ma c’è voglia di dare tutto in quest’ultimo atto, come ha sottolineato anche il tecnico Bernazzani. C’è voglia di completare quest’annata strepitosa con un altro trofeo; c’è voglia di centrare un inedito e bellissimo doblete campionato-NGS; e soprattutto, c’è la voglia di far brillare ancora una volta gli occhi a Massimo Moratti. Dal vivo, o anche solo a distanza. Forza, ragazzi!

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 09 giugno 2012 alle 11:10
Autore: Christian Liotta
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