Marco Branca è volato in queste ore a Londra, in missione di mercato: l'asse più caldo sembra quello col Chelsea di José Mourinho, che sembra molto interessato alle prestazioni di uno degli elementi senz'altro più importanti della rosa nerazzurra, vale a dire Fredy Guarin: il centrocampista colombiano, arrivato all'Inter nel gennaio del 2012 dal Porto, è stato in questo anno e mezzo una vera e propria croce e delizia dell'ambiente nerazzurro, tra giocate di grande classe e partite dove invece è stato protagonista al contrario. Questa prima parte di stagione è stata in un certo qual modo emblematica dell'avventura dell'ex Porto all'Inter, dove, a fronte di quattro gol realizzati sin qui tra campionato e Coppa Italia, il Guaro si è reso protagonista di alcune performance deludenti, quasi al limite dell'irritante. 

La parola che è diventata quasi un tormentone quando si è trattato di commentare le prestazioni di Guarin è stata "continuità": lo stesso Walter Mazzarri, più di una volta in conferenza stampa, ha sottolineato come le prestazioni del giocatore fossero da giudicare in base a quanto fosse stato o meno continuo sia a match in corso sia in confronto con le altre prestazioni. Ma le questioni di affrontare sono forse ben altre: innanzitutto, Guarin, ancor più del tanto chiacchierato Mateo Kovacic, è stato da sempre al centro di un'attesa divenuta quasi simile a quella del Godot di Samuel Beckett. Da sempre giudicato potenzialmente un fenomeno, giocatore dalla potenza a tratti devastante, sin qui ha alternato, come detto, prestazioni importanti a momenti di completo black-out, spesso anche a gara in corso; un rendimento sull'ottovolante poco giustificabile considerando l'esperienza e il talento del ragazzo. Anche al di là dei gol, alcuni di pregevole fattura.

L'equivoco Guarin nasce anche da questioni prettamente tattiche: al di là del rendimento incostante, è la posizione in campo il vero grattacapo alla base del rebus. Lui si ritiene giocatore ideale per svolgere il ruolo di mezzala, una visione che però l'allenatore dell'Inter non condivide. Da lì, è nata una lunga serie di tentativi di inserire Guarin in uno spot in campo che possa perlomeno conciliare le due visioni, con risultati che però sono stati sin qui decisamente al di sotto delle attese. Una scarsa duttilità tattica che rischia di penalizzare tutta l'Inter, non solo il giocatore stesso. La classe del giocatore non si discute, lui è considerato un punto di forza di questa Inter per le sue qualità tecniche e fisiche ma la difficile cucitura di un ruolo adatto a lui sta rendendo tutto maledettamente più complicato.

E adesso, sembrano giungere ammalianti le sirene britanniche: lo Special One sarebbe molto interessato a Guarin (così come David Moyes, allenatore del Manchester United) e l'Inter ha aperto più di uno spiraglio alla sua cessione. Adesso, è tutto nelle mani del diretto interessato, che ora più che mai è chiamato a decidere cosa vuole fare da grande: togliersi di dosso dubbi e incertezze e finalmente prendersi tutte le responsabilità del caso diventando una volta per tutte il giocatore imprescindibile atteso da tutti, oppure continuare a barcamenarsi tra alti e bassi, col conseguente rischio di vedere finire la sua avventura in nerazzurro. Scelga lui...

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 14 dicembre 2013 alle 21:30
Autore: Christian Liotta
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