Mourinho e l'Inter rimarranno ancora insieme, non c'è bisogno di ulteriori conferme oltre a quelle fornite da Moratti e dal diretto interessato nella giornata di ieri. Un rapporto che proseguirà ancora nel pieno rispetto del contratto che lega le parti e che prevede ancora due anni di lavoro congiunto. Il presidente è molto irritato per la pressione esercitata dal Real Madrid sul suo allenatore ma ha molto apprezzato la trasparenza dello Special One, che al contrario delle merengues ha agito sotto la luce del sole, mettendo al corrente il suo datore di lavoro sulla proposta ricevuta e sulla sua intenzione di non darle seguito.

E se non fosse andata così, come si sarebbe comportata la società per sostituire il suo allenatore? Se proprio avesse voluto accettare, pagando di tasca sua una clausola da 7 milioni di euro, Mourinho avrebbe lasciato un buco difficile da colmare in casa nerazzurra. Trovare un nuovo tecnico valido come il portoghese non sarebbe stato per nulla facile, ma le alternative in casa Inter sono già state individuate. Il post-Mourinho in Corso Vittorio Emanuele verrà probabilmente preso, non si sa quando, da uno tra Diego Simeone o Walter Zenga, due ex interisti graditissimi in società. Il primo è amatissimo dalla tifoseria e ha dimostrato di poter vincere sulla panchina dell'Estudiantes. Farebbe, tra l'altro, contentissima la folta colonia argentina che quotidianamente si allena ad Appiano Gentile. Su Zenga c'è poco da aggiungere. Dopo le esperienze all'estero (Serbia e Romania), l'ex portiere dell'Inter, presente durante i festeggiamenti dello scudetto, ha dimostrato di poter gestire anche una squadra di Serie A e i risultati con il Catania lo confermano. Insomma, quando Mourinho deciderà che è arrivato il momento di vincere in un altro campionato, l'Inter adotterà una soluzione "interna", con scelte dettate dal cuore.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 22 maggio 2009 alle 08:55 / Fonte: Tuttosport
Autore: Fabio Costantino
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