Stefano Vecchi lascia felice. L'allenatore di Mapello, dopo il ko quasi scritto di Southampton, batte il Crotone e cede il testimone al successore di De Boer. Stefano Pioli avrà una patata bollente niente male tra le mani, ma il materiale per fare un buon lavoro c'è, va 'solo' capito come ottimizzare le risorse.

NUOVO RANOCCHIA – La scelta per alcuni versi più sorprendente è la conferma di Andrea Ranocchia al posto di Jeison Murillo. Sorprendente, ma non avventata o senza senso: il centrale umbro è cresciuto in questa stagione, mentre il colombiano ha ricalcato le prove deludenti della seconda fetta dello scorso campionato. Ranocchia pare aver ritrovato fiducia nei propri mezzi, quello che gli era sempre mancato dopo l'impatto iniziale piuttosto positivo con la realtà nerazzurra. Peccato che il numero 13 si faccia male già nel primo tempo e sia costretto ad alzare bandiera bianca. Poco male: resta la conferma che, dal match col Bologna, l'Inter può contare su un elemento in più.

COITO INTERROTTO – Il grande difetto dell'Inter stagione 2016-2017 è clamorosamente uno: la sterilità in zona-gol. I nerazzurri tessono la tela, fraseggiano, girano il pallone anche con la giusta intensità, riescono quasi sempre con pazienza a liberare l'uomo, ma poi manca l'ultimo passaggio, l'ultima stoccata. La supremazia contro la squadra di Davide Nicola è totale, eppure le occasioni restano potenziali. Tiri in porta? Come l'acqua nel deserto. E se in questa stagione Icardi non si tira indietro nei duelli e lavora anche sporco, è evidente che c'è qualcosa di errato alla base. Possibile che, fermo restando la qualità degli elementi offensivi della rosa, questi poi non siano in grado di convivere. Non sarebbe la prima volta nella storia del calcio. Raramente, invece, si è visto una squadra dominare così tanto e concludere così poco. Frustrazione è il sentimento adeguato. Vorrei ma... non riesco. Coito interrotto.

QUESTIONE DI TESTA – Per sbloccare la situazione serve un contropiede. Contro il Crotone, in casa, all'84'. Incredibile ma vero. Al primo posizionamento sbagliato dei calabresi, l'Inter punge: Icardi apre a destra sul lato lasciato debole, Perisic si invola e fredda l'ex Cordaz. La partita si stappa e di gol ne arrivano altri due. A conferma che il tasso qualitativo è alto, le frecce tante e la condizione fisica non così scadente come viene descritta. La verità è che è la testa a comandare le gambe e, una volta liberata quella, anche gli arti inferiori si sciolgono e vanno come dovrebbero andare.

DA STEFANO A STEFANO – Stefano Vecchi saluta con tre punti in archivio, Stefano Pioli arriva con un calendario mica da ridere. I nerazzurri, dopo al sosta, affronteranno nell'ordine: Milan, Hapoel Beer-Sheva, Fiorentina, Napoli, Sparta Praga, Genoa, Sassuolo e Lazio. L'anno 2016, dunque, si chiuderà di nuovo con Inter-Lazio, esattamente come il 2015. La squadra che fu di Mancini, proprio dal ko con i biancocelesti, cominciò una discesa che le fece perdere via via la zona Champions. Questa, magari, potrà prendere il volo per nuove dimensioni. A panchine invertite per Pioli rispetto a un anno fa, può essere che s'inverta anche la rotta di questa stagione. Quel 21 dicembre restituirà un primo bilancio credibile del lavoro del successore di De Boer.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 07 novembre 2016 alle 11:15
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print