E’ il settimo del secondo tempo. L’Inter tiene il Genoa nella sua metà campo, ma fatica a essere pericolosa. Mazzarri rompe gli indugi e affianca Maurito il Carrarmato al solitario Palacio. E i risultati si vedono presto, nonostante lcardi non sia al 100% della forma (e per questo motivo non è stato schierato dall'inizio). La squadra nerazzurra torna così a schierare un centravanti di peso, un numero 9 vero e proprio, dopo gli ultimi mesi della passata infausta stagione, trascorsi a barcamenarsi senza un bomber di razza, a causa del crac di febbraio del Principe Milito.

Ecco, la prima frazione nerazzurra di domenica ha ricordato, in alcuni frangenti, l’Inter dello scorso campionato. Tanto impegno, generosità, ma poco costrutto in zona-gol (la nota positiva, in antitesi col recente passato, è che dietro la difesa ha concesso poco o nulla). Con una prima punta, un terminale sempre nel cuore dell’area avversaria, la spinta dell’undici di Mazzarri si è così tradotta in occasioni da rete. Ne ha beneficiato, anche e soprattutto, il sempre positivo Palacio. Le caratteristiche del Trenza sono note: ama svariare lungo tutto il fronte offensivo, allargarsi a sinistra e poi convergere verso il cuore dell’area per concretizzare le sponde del partner d’attacco o raccogliere gli assist verticali dal centrocampo (come in occasione dell’illuminante filtrante di Guarin per il raddoppio).

Da prima e unica punta l’ex Boca però è destinato a soffrire, stretto nella morsa dei centrali avversari. Al contrario, Icardi va a fare a sportellate con i suoi marcatori ben volentieri. E la sua presenza negli ultimi sedici metri è stata un fattore decisivo per alzare il baricentro della squadra, protesa alla ricerca di una meritata vittoria, e schiacciare la formazione di Liverani (come non era mai avvenuto nella prima ora di gioco).

La mobilità dell’italo-argentino scuola Barça non è stata ancora del tutto soddisfacente, a causa degli acciacchi che Icardi si porta dietro dalla partita di coppa col Cittadella. Ma la traversa colpita di testa e le diverse, interessanti, iniziative intraprese dal giovane ex blucerchiato hanno dimostrato la sua vivacità. Inoltre, con un Belfodil in panchina per tutto l’incontro, un Milito che sta superando bene i postumi dell’infortunio al ginocchio e che scalpita per tornare a recitare il ruolo del Principe più amato dal popolo interista, il messaggio sembra piuttosto chiaro: avanti con un’Inter a due punte. E se il finale di mercato dovesse regalare a Mazzarri una sorpresona chiamata Eto’o (difficile ma chissà…), ecco che il 'Fattore 9' potrebbe diventare il leit-motiv della stagione nerazzurra.

Federico Floris

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 27 agosto 2013 alle 11:30
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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