Panta rei, tutto scorre. E niente è per sempre.  Sarebbe dovuto succedere, prima o poi, e anche se i metodi dell’addio forse non sono stati del tutto indolori, alla fine abbiamo assistito solo alla scrittura di un capitolo della storia nerazzurra già programmato e solo da rifinire: Wesley Sneijder, un altro pezzo della squadra vinci tutto dell’ormai lontano 2010, lascia l’Inter e tenta la nuova avventura quasi pioneristica in un campionato non di primissima fascia come quello turco andando a vestire la maglia del Galatasaray, il club che più di tutti ha dimostrato di volerlo fortemente, e riuscito a raggiungere l’obiettivo dopo giorni di chiacchiere, indiscrezioni, tira-e-molla, ultimatum e spaccature varie.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, almeno in casa del Cimbom, dove un giocatore di grido come Wesley era talmente atteso al punto che già nel giorno dell’annuncio del presunto arrivo ad Istanbul, cosa poi non verificatasi, un nutrito manipolo di sostenitori si era recato all’aeroporto della metropoli turca per accogliere Sneijder rimanendo deluso. Ieri, però, il sogno è diventato realtà: come avvenne due stagioni or sono quando a Istanbul, sponda Besiktas, una folla oceanica mandò in tilt la zona dell’aeroporto per l’arrivo di Ricardo Quaresma, lo scalo Ataturk è stato letteralmente preso d’assedio dai tifosi del Galatasaray, che al momento dell’arrivo del giocatore hanno dato vita a scene di autentico delirio, tra cori, baci, abbracci e assedi ai mezzi che avrebbero dovuto portare Wes all’incontro col suo nuovo allenatore Fatih Terim.

Sneijder, quindi, ha lasciato l’Inter tentando l’avventura nella Superlig turca, dove già milita, ma nel Fenerbahçe altro eterno rivale del Gala, il suo amico e connazionale Dirk Kuyt. Lo fa dopo tre stagioni e mezza all’Inter iniziate all’insegna dei trionfi ma proseguite sulla scia di infortuni, prestazioni opache, anche momenti di tensione, fino a questi ultimi giorni, quelli dell’impuntamento di fronte alla proposta di spalmatura dell’ingaggio e al conseguente ‘fermo agonistico’ imposto dalla dirigenza, che alla fine, nonostante il tentativo di “mercanteggiare” col denaro azzardato dall’olandese, ha portato, grazie al colloquio decisivo avuto con Massimo Moratti, a questa cessione che nelle casse nerazzurre ha portato comunque una seppur minima plusvalenza. Con quale spirito affronti questa nuova avventura, nonostante le parole di circostanza, resta comunque una sorpresa, anche se il fatto di trovare un tifo rovente come quello che all’aeroporto ha solamente (lo dico senza timore di smentita) assaggiato, una società ambiziosa, uno stadio ultra-moderno (la Turk Telekom Arena, opinione personale, è uno degli impianti più belli nati negli ultimi anni) può certamente rappresentare una leva importante.

Oggi ci sarà la sua presentazione ufficiale, dopodiché Sneijder e consorte metteranno da parte Milano, il centro, il Duomo e si godranno il nuovo panorama del Topkapi e del ponte sul Bosforo. E all’Inter, cosa resta? Oltre all’incasso della cessione, al quale andranno aggiunti anche i soldi dei bonus, e al risparmio importante sull’ingaggio, resta la convinzione che la via scelta per il ridimensionamento delle spese del personale, da qualunque lato la si voglia vedere, resta la via necessaria, davanti alla quale non si faranno sconti. Altri giocatori a breve passeranno sotto quelle che alla vista dei più cattivi appaiono come delle forche caudine, ma che in realtà rappresenta ormai un male necessario visto che mala tempura currunt, e starà a loro e alla loro sensibilità capire se vogliono più bene all’Inter o al loro portafogli già ben imbottito.

Soprattutto, è lampante, restano pochi giorni: pochi giorni per portare a termine queste benedette operazioni di rinforzamento della rosa, per poter portare avanti quell’inseguimento al terzo posto che, aldilà di quello che possono pensare scettici, disfattisti e bastian contrari di professione, è ancora decisamente possibile. Anche evitando di cedere ai sottili giochetti di chi prova ad approfittare delle nostre necessità facendo equilibrismi sul prezzo, adesso la macchina va messa in moto. Anche a costo di sembrare banale, queste son cose che van ricordate, ma soprattutto van fatte…

Sezione: Editoriale / Data: Mar 22 gennaio 2013 alle 00:01
Autore: Christian Liotta
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