Dopo aver imbarcato a bordo parecchia autostima tra settembre e i primi di ottobre, l’Inter si appresta ad affrontare un mese e mezzo da vivere pericolosamente, contro avversari forti, fortissimi o temibili. 
Il calendario aveva riservato un inizio di stagione leggero, con un coefficiente di difficoltà crescente, per riservare gli ostacoli più duri tutti in una volta e a distanza di pochi giorni.
Non è facile ipotizzare quale sarà l’esito di questa fase cruciale perché ad oggi le risposte arrivate dalla squadra sono da una parte confortanti, dall’altra contraddittorie. 
In questa prima fase di stagione Spalletti ha faticosamente ma efficacemente trovato un’identità, passando da una rotazione più ampia dei giocatori e un maggior numero di marcatori, a differenza di quanto accadeva la scorsa stagione, slegandosi così da presunte dipendenze da giocatori come Icardi e Perisic. 
L’Inter tra campionato e coppa non pareggia mai, lo ha fatto solo con il Torino in maniera rocambolesca.
Il tiro dalla distanza non è ancora un’arma risolutiva. La squadra ha provato a colpire in 119 occasioni, con ben 33 respinte, 36 nello specchio della porta e 40 fuori. Non ci sono comunque giocatori che hanno nel repertorio una straordinaria capacità di esecuzione nella punizione o nell’iniziativa del tiro dalla distanza che è comunque aumentato come proposizione. Va aggiunto che di questi 119 tiri solo 46 sono arrivati da fuori area.
L’Inter ad oggi ha sempre giocato tentando di fare la partita in casa e in trasferta come dimostra il ruolino delle vittorie e delle sconfitte, come anche delle reti fatte (12), equamente spartite nelle 6 segnate a San Siro e in casa degli avversari. 
Sarà interessante vedere come si adeguerà contro avversari tecnicamente ancora più forti, come quelli che le toccheranno a breve. 
La squadra di Spalletti è una squadra fisica, non ha più giocatori come Cancelo e Rafinha che alzavano la statistica dei dribbling ma ad oggi ne sono stati effettuati 61, di cui 35 riusciti. I più intraprendenti in materia sono Politano e Perisic. 
Il cross resta ancora una pecca perché effettuato con grande continuità ma insufficiente efficacia. Su 201 tentativi solo 62 sono riusciti ed è una media più bassa rispetto alla Juventus, al Napoli e alla Lazio che ricorre a meno cross ma con maggiore profitto.
257 le palle perse, 211 le palle recuperate, un dato confortante anche perché più equilibrato rispetto alle dirette concorrenti. La Juventus capolista ad esempio ha 205 palle recuperate a fronte di 287 palle perse.
Brozovic ha trovato una continuità di rendimento che lo rende indispensabile ma Borja Valero può essere un discreto sostituto. Nainggolan si sta calando sempre più nel ruolo e Asamoah è una vera sorpresa, tanto quanto Politano, misteriosamente non convocato in Nazionale. La vera risorsa ad oggi è la scelta convincente che viene dalla panchina mentre i dubbi provengono da un centrocampo a cui manca un’opzione in cabina di regia, quel tassello in più che potrebbe permettere all’Inter di essere dominante ma anche meno leggibile per gli avversari. 
Fino ad ora le vittorie nerazzurre sono tutte state sofferte e, per molti versi, entusiasmanti nella dinamica. I successi sono arrivati allo scadere come contro il Tottenham e la Samp, dopo essere stata raggiunta come contro Fiorentina, Psv e Spal e solo con il Cagliari con due gol di scarto, anche in questo caso con un eccesso di sofferenza benché giustificabile per l’ampio turn over di quella partita. 
Ora arriva una fase maledettamente complicata per una squadra che non è più quella di inizio stagione ma nemmeno quello che aspira ad essere. 
In soli sette giorni arriva il derby, poi la sfida al Nou Camp contro il Barcellona e la Lazio all’Olimpico, affamata di rivincita dopo lo “spareggio” Champions all’ultima di campionato.
Si rifiata (si fa per dire) col Genoa in casa in attesa del Barcellona a San Siro e cinque giorni dopo a Bergamo contro l’Atalanta che con l’Inter gioca sempre al massimo.
Per chiudere il ciclo terribile si passa da una partita con il Frosinone in casa per andare a finire in un giro di trasferte dalla difficoltà estrema come il Tottenham a Wembley, Roma e Juventus. Il mondo dell’Inter è ancora dannatamente friabile, basterà una sconfitta per andare oltre alla critica e passare direttamente alla richiesta di esonero di Spalletti, agli attacchi a Icardi e ad altre intemerate che svaluteranno la rosa.
La stagione dell’Inter si accende adesso ma se non dovesse passare indenne questo periodo, la cosa più importante è che la società sia finalmente salda e, a breve, di un unico proprietario.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 15 ottobre 2018 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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