Questo editoriale sarà online fino alla mezzanotte di stasera, pertanto rimarrà ben in vista nelle 7 ore successive a Inter-Atalanta. Saggiamente, non mi azzardo pertanto a focalizzarmi troppo su questa partita, perché ogni mio pensiero a riguardo rischierebbe di essere sbugiardato dal giudice supremo, il campo. Mi limito a sperare in una prestazione gagliarda dei nerazzurri di casa, che si troveranno al cospetto di un avversario tosto, entusiasta e guidato da un allenatore che sa il fatto suo, soprattutto quando ritrova il proprio fugace passato. Alcuni giorni fa avevo manifestato enormi perplessità sulla possibilità, per l'Inter, di recuperare il distacco dal terzo posto, occupato dal Napoli. La sconfitta contro la Roma altro non ha fatto che peggiorare la situazione nonché aumentare il rammarico, acuitosi giovedì scorso quando i giallorossi hanno subito la terza sconfitta consecutiva senza particolari attenuanti, dopo aver vinto al Meazza. Permane la convinzione che con un pizzico di consistenza in più la squadra di Pioli avrebbe potuto fare altrettanto e trovarsi, oggi, a un tiro di schioppo dal Napoli, beatamente al quarto posto. Posizione che mi auguro i nerazzurri possano riprendere al più presto, e superare l'Atalanta oggi in casa sarebbe fondamentale.

Vado oltre e trascuro il campo in attesa del verdetto odierno. Di che si potrebbe allora discutere? Panchina? No, mi sono già esposto sottolineando quanto, ad oggi, sarebbe giusto insistere su un allenatore che sta facendo molto bene senza farsi attrarre dalle sirene internazionali, ricominciando pertanto da zero. Poi tra un parere personale e la realtà dei fatti c'è un abisso e immagino che, se uno dei nomi blasonati fosse accessibile a maggio, Suning saluterà con tanti ringraziamenti l'allenatore parmense per coprire d'oro il fortunato prescelto. C'è poi il solito argomento che appassiona un po' tutti, più del rettangolo di gioco (sì, è un'amara realtà): il mercato. Dopo anni e anni finalmente il tifoso può legittimamente dar credito ai voli pindarici del quotidiano di turno. Calciatori di grande livello non sono più banali chimere, ma possibilità concrete per la proprietà attuale. Resta solo da capire chi potrebbe davvero arrivare.

Parto dal presupposto che, a mio modesto avviso, non servirebbe ribaltare la rosa attuale. Con 3-4 nuovi innesti di alto profilo la squadra sarebbe competitiva e, chissà, potrebbe anche ambire a sfidare la Juventus per la prossima corsa allo Scudetto (questa è ormai in archivio). Innanzitutto, un bel difensore centrale su cui puntare anche per il futuro (Kostas Manolas sarebbe il profilo ideale e l'Inter è in piena corsa per il centrale greco). Poi almeno un terzino, e in tal senso nutro molta fiducia nell'arrivo di Ricardo Rodriguez, ennesimo candidato a un ruolo che dall'addio di Maxwell non ha più avuto rappresentanti in senso classico. Supero di slancio il centrocampo (non serve un nuovo innesto a meno di una cessione e, soprattutto, che si tratti davvero di un campionissimo) e passo al reparto offensivo. Al di là di un vice Icardi, il colpetto da prime pagine va fatto lì, anche solo perché nell'immaginario collettivo è colui che gioca vicino alla porta, che crea opportunità da gol a stuzzicare il palato degli appassionati, a far vendere le magliette in estremo Oriente, a riempire gli stadi.

Ecco, la mia speranza, terzo posto a parte, è che in estate possa arrivare quello che viene di norma definito un top player (poi qualcuno mi spiegherà quali sono i criteri di valutazione, ancora a me sconosciuti), quel nome che attira i riflettori e gli abbonamenti. Quanto mi piacerebbe se si toccasse quota 60 mila come ai tempi del Fenomeno Ronaldo, garantendoci un Meazza sempre vestito a festa a prescindere dall'avversario. Sono certo che, indipendentemente dal progetto nuovo stadio, Suning nutra questa aspettativa che definire dettaglio sarebbe riduttivo. E oggi contro l'Atalanta la sensazione sarà proprio quella. Non esprimo una preferenza (anche se come tutti ho un mio personalissimo favorito), i nomi che circolano sono già abbondanti così come la confusione è sempre dietro l'angolo. Adesso spazio al campo e alla fantasia. Magari, in attesa dell'estate, sarà il primo ad alimentare la seconda.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 12 marzo 2017 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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