"Bisogna inculcare nella testa degli sportivi che la tecnologia non è l'arbitro, è un supporto agli arbitri. E' nato un nuovo corpo, i moviolisti della Var, che fanno dei danni. Quando si dice che manca un giallo o un rigore mi chiedo "Ma chi l'ha detto?". Inizia così la lunga analisi di Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport. "Noi stiamo creando il progetto del centro Var a Coverciano perché si risparmiano risorse e gli arbitri che lavorano al Var saranno a loro agio - prosegue Nicchi -. Vogliamo metterli in condizione di avere sempre meno pressione e lavorare con tranquillità. Credo che sia un progetto importante anche per chi fornisce lo strumento tecnologico".

Nelle sue valutazioni Nicchi parla anche dell'operato di ieri del direttore di gara nel derby di Milano. "L'arbitro che rivede l'episodio come ha fatto ieri Guida, che applaudo per la modestia e l'intelligenza, finché non gli fai vedere l'episodio deve aspettare il tempo necessario per prendere la decisione giusta. Non è vero che alcuni arbitri non vanno a vedere il Var: ci sono casi in cui si è obbligati a vederlo e altri no. L'arbitro e il Var si devono fidare reciprocamente. Se il Var conferma la tua decisione non vai a vederlo, perché non è necessario. Intanto stiamo ragionando sulla possibilità di creare un gruppo ristretto di persone che possono collaborare o aggiungersi ai Var per fornire un progetto ancor più di qualità, ma serve fare le cose col giusto tempo", aggiunge il presidente Aia davanti alla richiesta sulla possibilità di creare un gruppo di esperti del mezzo tecnologico formato da arbitri a fine carriera per raggiunti limiti di età.

Nicchi viene rimproverato da un ascoltatore di non essere intervenuto in occasione di Fiorentina-Inter e del rigore ingiustamente concesso contro i nerazzurri. "Io non faccio il parafulmine di nessuno, dico quel che penso da sempre e penso a dare supporto a tutte le categorie, specialmente a quelle giovanili. Ma in ogni categoria c'è un 'allenatore' che è chiamato eventualmente a rispondere".

In chiusura di intervento il presidente Aia ha annunciato che l'organo arbitrale sta pensando anche a un "reddito di cittadinanza arbitrale per aiutare chi lascia il lavoro per arbitrare in A o in B e a fine carriera si ritrova senza nulla e in età avanzata".

VIDEO - TRAMONTANA IMPAZZISCE: IL DERBY E' NERAZZURRO

Sezione: News / Data: Lun 18 marzo 2019 alle 10:29
Autore: Mattia Todisco
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