Che la Juve potesse vincere a san Siro era difficile. Che Fabio Capello si dimettesse da ct dell'Inghilterra, non se lo aspettava nessuno, anche se se lo auguravano in molti. Le motivazioni, dal suo punto di vista, sono ineccepibili. Soprattutto per chi lo conosce. Bye bye FA, bye bye Europei. Benvenuti a tutti quelli che vorrebbero Fabio Capello sulla panchina della propria squadra la prossima stagione.
È naturale indicare l'Inter come futura destinazione. È dal 2006 che Moratti e Capello flirtano. Per un motivo o per l'altro non se n'è mai fatto niente (anche se dopo il primo approccio c'è stato un lungo periodo di gelo). Anche ultimamente in casa nerazzurra hanno studiato quanto e come poter liberare/condividere sir Fabio cn la FA. Ora non ce n'è più bisogno. Capello e libero. Ranieri, che già aveva i suoi pensieri con risultati che non arrivano e giocatori che non rendono come vorrebbe, ora ha qualche preoccupazione in più. Soltanto virtuale sia chiaro. Ma la presenza di Capello è ingombrante. Come, almeno sul web, lo sta diventando per Mancini al City. O lo sarebbe alla Juve: Repubblica ipotizzava un possibile inserimento nei quadri dirigenziali. Conte sta facendo un ottimo lavoro (e lo dimostra anche l'ottima partita di ieri a san Siro), non è pensabile sostituirlo. Ma voi lavorereste bene sapendo che c'è un certo Fabio Capello appena dietro di voi?
Ultima voce, l'Anzhi (di cui si parla tanto per Sneijder, ma più per giugno che per ora). L'attuale allenatore Krasnozhan non è una prima firma. Ma Capello ci sembra che abbia ancora voglia di calcio a grandissimi livelli. Anche se dovesse arrivare l'offerta strabiliante dei russi aspetterebbe un'altra opportunità.
È comunque stato il manager inglese con il più alto numero di vittorie (67%), di sicuro non è finito. Basta soltanto aver pazienza.
La stessa che ha avuto la Juve a san Siro. Prestazione da grandissima e ora non può più nascondersi neanche per il campionato. I nuovi acquisti funzionano: basta guardare l'azione del primo gol (e naturalmente i marcatori!), e le reazioni che hanno suscitato su twitter. E questo significa che funziona l'allenatore, oltre che il mercato. È vero il Milan è pieno di infortunati, deve stringere i denti e aspettare che torni a disposizione qualcuno. Ma questa Juventus sbaglia pochissimo e ha un'idea di calcio ben definita.
In chiusura un complimento alla Roma e a Luis Enrique. Ha coraggio e si fida dei giovani. 13 gol su 31 in campionato sono arrivati da giocatori nati dopo il primo gennaio del 1990. Non é un caso.

Sezione: News / Data: Gio 09 febbraio 2012 alle 08:00 / Fonte: Luca Marchetti per TMW
Autore: Fabrizio Romano
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