Intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, l'ex arbitro Massimo De Santis parla della decisione del tribunale di Milano di non accettare la sua richiesta di risarcimento da parte dell'Inter per l''Operazione Ladroni': "E' una sentenza che mi ha preso alla sprovvista: abbiamo portato tantissime dichiarazioni come fonti di prova ed era chiaro a chiunque che c'era stata una atività illecita di spionaggio. Sono curioso di capire a che cosa è dovuta questa decisione, aspetto le motivazioni: se pedinare una persona e i suoi familiari e controllare i tabulati telefonici è lecito, allora mi chiedo cosa è lecito o no in Italia. L'Inter non si è neanche difesa, ha detto che non c'entrava niente, come se le prove non contassero. E' stato detto che Facchetti non aveva potere di fare niente, e ciò è molto strano: oggi è stata scritta una brutta pagine per la giustizia italiana. Andremo avanti fino alla Cassazione. C'è un pregiudizio verso di me dopo la mia condanna al processo di Napoli, poi si è visto che non ho aiutato la Juventus anzi semmai l'ho fatta perdere: sulle intercettazioni è stato fatto un taglia e cuci di comodo, e si è visto che se si fosse andati fino in fondo tante altre squadre sarebbero state coinvolte in Calciopoli. E' accaduto tutto ad orologeria: con la stessa serenità con cui sono stato condannato non vengono riconosciute le mie ragioni. Moratti? Sento che si lamenta degli arbitri ma sulla Giustizia Sportiva certo non si può lamentare...".  

Sezione: News / Data: Mar 23 aprile 2013 alle 17:04 / Fonte: Radio Sportiva
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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