Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport Alessandro De Calò espone il proprio pensiero in merito all’arrivo di Ever Banega in Italia e sull’importanza per il movimento dell’arrivo di un giocatore con le sue caratteristiche: "I centrocampisti, finalmente, sono nel cuore delle discussioni e delle prospettive. Non i pitbull o i doberman da sguinzagliare davanti alle difese, ma qualcuno che accende la luce, ragazzi con cervello e piedi buoni, artisti capaci di accarezzare il pallone. Mancano terribilmente, dalle nostre parti. Uno come Banega, per dire, può aiutare l’Inter a fare un bel salto di qualità? Certo che può. Chi l’ha visto l’altra sera col Siviglia contro il Liverpool comincia a farsi un’idea delle potenzialità dell’argentino. È un titolare indiscutibile nella nazionale di Leo Messi e certo non possiamo scoprirlo a 27 anni, visto che a 18 era già il regista del Boca. Resta da capire quanta empatia saprà accendere, sbarcando in Italia, e quanta continuità sarà in grado di garantire. Se tutto dovesse funzionare, il salto di qualità nell’incontro con i nerazzurri di Roberto Mancini potrebbe essere reciproco. L’età è giusta: Banega ha gli stessi anni di Lothar Matthäus – tanto per spendere un nome – quando venne all’Inter sul finire degli Ottanta. Non è facile misurare quanto pesa la qualità in un centrocampo. In Italia, per decenni, siamo stati abituati a considerarlo un territorio di passaggio e a sorvolarlo per quanto possibile. Il gol di un attaccante, il recupero di un difensore, la prodezza di un portiere riempiono di urla gli stadi (o quel che resta) molto più che la costruzione della manovra. Però il cuore del gioco è là. Come una foresta che cresce, non fa rumore". 

Sezione: News / Data: Ven 20 maggio 2016 alle 10:51
Autore: Redazione FcInterNews.it
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