Inizia in casa Inter l'avventura di Stefano Pioli: il nuovo tecnico dell'Inter ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Appiano Gentile per la presentazione ufficiale, primo atto 'istituzionale' della sua nuova esperienza. FcInterNews.it, presente coi propri inviati, vi riferisce le parole del tecnico di Parma:
14.00 - Arriva Stefano Pioli, accompagnato da Piero Ausilio e dalla dirigenza al completo. Breve presentazione da parte dell'ufficio stampa dove si rimarca il suo tifo nerazzurro: "Sono molto felice, è una grande gioia. So che è una grande responsabilità ma darò il massimo per questi colori".
Abbiamo letto di contrasti con Candreva, è tutto chiarito?
"Ho sempre pensato che sia un ottimo giocatore. I contesti sono diversi, sono sicuro che darà il massimo per questa causa, ci conto. Penso che potrà fare ancora meglio e ha le qualità per dare di più. Mi aspetto tanto".
Alla Lazio avevi fatto sentire l'inno e distribuito un foglio col testo ai giocatori. Pensi di fare qualcosa di simile con l'Inter?
"Dobbiamo ragionare di squadra, otterremo successi se ognuno rinuncerà a qualcosa del proprio io per mettere a disposizione della squadra tutte le qualità. Sono convinto che abbiamo dei lavori, ma il talento non è sufficiente. Voglio una squadra che giochi col cuore in mano, abbiamo una tifoseria che ha sempre dimostrato passione e dobbiamo prendere energia. Ma se giochiamo con passione potremo trasmettere qualcosa".
Pensa che una squadra troppo numerosa sia difficile da gestire?
"Penso che abbiamo un mese importantissimo a partire dal derby, importante per classifica e prestigio; fino al 21 dicembre c'è bisogno di tutti i giocatori. L'organico è di qualità, farò in modo che tutti abbiano un'opportunità, soprattutto quelli che dimostreranno di avere gli atteggiamenti adatti per cercare un certo tipo di gioco".
Conosce benissimo la storia dell'Inter, cosa serve a ricreare l'entusiasmo dei tempi di Mourinho e Trapattoni?
"Cercare di avere una mentalità vincente. La squadra ha valori per un calcio concreto e propositivo che ci dia vantaggi contro i nostri avversari. L'obiettivo più importante è scendere in campo con voglia di mettere sotto gli avversari, se usiamo generosità e passione abbiamo i valori tecnici per diventare una squadra forte".
Qual è l'obiettivo che ti poni per questa stagione?
"Sarei contento se arrivassimo in Champions. Ci sono tante partite da giocare, manca molto. A questo punto l'anno scorso l'Inter era prima in classifica e la Juve penso a meno nove, poi sappiamo com'è finita. Non vendo facili illusioni, non sarà facile recuperare ma ci sono le possibilità per centrare l'obiettivo che la proprietà vuole".
Meglio iniziare col derby o con un approccio un po' più soft?
"Ci aspetta una grande partita, l'Inter ha dimostrato con grandi squadre di avere le motivazioni per affrontare la partita. Il Milan sta facendo bene ma noi abbiamo le giuste motivazioni per fare nostro l'incontro".
Più difficile trattare con Lotito o coi cinesi?
"La trattativa è andata a buon fine, questo è quello che conta. Avrò tutto l'appoggio necessario per fare bene il mio lavoro, ho trovato una grande compattezza".
Qual è il suo obiettivo a livello tattico? Pensa a una difesa a 4?
"Non conta il modulo, non credo ci sia un sistema vincente. Contano i principi, le interpretazioni e l'atteggiamento. Non voglio cambiare molto, penso sia sbagliato. Questa sosta la userò per conoscere al meglio l'ambiente. Punterò sulla difesa 'a quattro', anche perché avrò tutta la squadra solo a pochi giorni dal derby ma ripeto: dipende molto dall'atteggiamento. Le mie idee sono molto chiare, indipendentemente dal modulo o dai difensori".
Lavorerà soprattutto sulla condizione fisica all'inizio?
"Ora è troppo presto per dirlo, cercheremo di capirlo lavorando col mio staff. Il mio calcio è intenso, gli allenamenti saranno finalizzati proprio a questo: ci alleniamo per come vogliamo giocare la domenica".
Lei cosa ha chiesto alla società?
"Grande compattezza e supporto, considerando che il cammino non sarà semplice. Ed è quello che mi stanno dando, la gente che lavora qui con me è positiva e mi sta dando appoggio. Dovremo lavorare duramente per tornare in alto".
Cosa pensa del termine 'normalizzatore'?
"Sono andato a cercarlo sul dizionario, ma non credo sia il più adatto. L'Inter deve andare oltre il 'normale'. Spero che a fine stagione si possa dire che sia stato un 'potenziatore', perché voglio sviluppare un potenziale importante".
Pensa di fare qualcosa di particolare durante la sosta di Natale?
"La sosta non sarà così lunga per poter fare un richiamo di preparazione. Conta la quotidianità del nostro lavoro, ma vedo voglia e professionalità in tutti i miei giocatori. Loro devono dare tutta la disponibilità necessaria, il lavoro di tutti i giorni ci permetterà di migliorare. Io cerco di fare le cose nel modo più semplice possibile per mandare la squadra in campo con generosità".
Icardi è l'unico che segna con continuità: cosa si deve fare per aumentare il numero di marcatori?
"Intanto sono contento di allenare un giocatore come lui, un centravanti di grande talento che sta segnando con continuità e spero continui a farlo, mostrando anche grande volontà e spirito di sacrificio. Dovremo lavorare anche per far segnare gli altri, penso che tanti possano fare gol; servirà inserirsi negli spazi, voglio occupare meglio l'area avversario con tempi migliori".
Riuscirà Gabigol a trovare spazio?
"Tutti i giocatori che possono farci vincere troveranno spazio. Gabriel si sta allenando molto bene, poi sta a me capire chi ci potrà dare più affidabilità e chi potrò schierare ogni domenica".
Come si descriverebbe?
"Come un professionista che non lascia nulla al caso, con uno staff competente e appassionato. Voglio sfruttare il potenziale a disposizione e far dare ai giocatori il massimo".
FcIN - Come è nata l'occasione di arrivare all'Inter?
"C'è stato un contatto la settimana scorsa, poi abbiamo risolto con la Lazio e firmato il nuovo contratto".
Trapattoni ha detto che non è facile fare bene all'Inter: riuscirà a gestire la pressione?
"Lui è stato un mio allenatore e l'ho sempre stimato e apprezzato perché mi ha fatto capire cos'è la passione e cos'è l'entusiasmo. Io so di allenare un club fra i più grandi al mondo. La chiamata è arrivata al momento giusto della mia crescita. Il Trap ha ragione, bisogna vincere le partite. Ma penso sia più facile vincere le partite cercando di giocare bene al calcio".
Lei si è formato calcisticamente a Parma: cosa porta con sé di quella esperienza?
"Nasce tutto da lì. Alla fine della carriera da calciatore, arrivata per via dei tanti infortuni ho capito che avrei voluto fare l'allenatore e da lì è iniziata la mia carriera. A Parma la mia prima esperienza da tecnico non è andata benissimo, ma ringrazierò per sempre Parma per tutto quello che mi ha dato e per avermi dato l'opportunità di crescere in un ambiente sano".
Quale giocatore considera ideale da posizionare davanti alla difesa?
"Le caratteristiche di un giocatore sicuramente conta, ma anche la posizione in campo e la mentalità. Vogliamo cercare di creare una manovra fluida e imprevedibile".
Samuel di nuovo all'Inter: è stata una sua richiesta?
"Assolutamente sì, sapevo che era già in società, quindi ho chiesto di inserirlo nel mio staff. L'ho conosciuto come avversario, non l'ho mai conosciuto di persona ma ho sempre ritenuto Walter una persona seria, umile e di valore che conosce benissimo questo ambiente e potrà mettere a disposizione tanti valori. Sono convinto che potrà aiutarci a crescere e a capire certe situazioni. Ci siamo sentiti ieri, è molto felice di questa nuova occasione".
Qual è il ruolo più adatto per Banega?
"Io divido i calciatori in intelligenti e non intelligenti, non faccio distinzioni dai ruoli. Lui non l'ho ancora conosciuto ma ritengo sia sicuramente un giocatore ntelligente, che può inserirsi e verticalizzare quindi potrà essere molto utile per il nostro gioco".
Come descriverebbe il suo staff?
"Murelli è il mio secondo storico, è da sempre con me. Ma vorrei parlare di un gruppo molto affiatato che non può lasciare nulla al caso. Dobbiamo rimanere sempre sul pezzo".
Come si spiega l'attuale posizione in classifica?
"Non mi interessa il passato, preferisco pensare al presente e al futuro e tutti noi dobbiamo fare questo sforzo. So che possiamo fare tanto raggiungere traguardi importanti, inutile perdere energie su cose che non posso controllare".
Preoccupato per un possibile addio a fine stagione?"Non sono preoccupato per il mio futuro. Alleno l'Inter, voglio dare il massimo e pretenderò altrettanto. Dobbiamo e possiamo fare bene. Il contratto non conta, l'importante è il bene dell'Inter. Il nostro ruolo dipende dai risultati, è normale".
Cosa pensa di questa difesa che ha sempre fatto fatica?
"Non conta un solo reparto, ma tutta la squadra. Se ci muoviamo bene come squadra i primi a beneficiarne saranno i difensori. Io parlo di fase difensiva di squadra, di difesa compatta della nostra porta"
Quali saranno i tre punti cardine del suo lavoro?
"Lavoreremo su tutto, non c'è qualcosa di particolare da sottolineare. Cercheremo un lavoro a 360°. Dobbiamo stare attenti sia alla fase di possesso che di non possesso, sono importanti transizioni e palle inattive. Non abbiamo tanto tempo, dobbiamo lavorare e fare le cose bene. Il tempo stringe, serve lavorare non tanto ma di qualità".
Quali sono i ricordi migliori della sua esperienza di Parma?
"Da calciatore la promozione dalla Serie C alla Serie B, proprio grazie a un mio gol a Sanremo: un'emozione incredibile perché ero ragazzino e sapevo che sarei andato via. Da allenatore sono tanti, ma non voglio guardare indietro, penso solo al presente e a quello che faremo insieme".
Autore: Redazione FcInterNews.it
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