Eravamo rimasti alla contingenza dell'innatismo. Platone spiegava che alcuni principi dogmatici della conoscenza sono innati nelle menti umane. Aristotele era di un'altra parrocchia, di un'altra filosofia, quella dell'empirismo, secondo la quale l'esperienza sensoriale è alla base della conoscenza. L'Inter capisce empiricamente che non sarà una serata semplice perché il Genoa di Gilardino gioca un calcio moderno e brillante, quasi spavaldo. Certamente propositivo nelle esecuzioni verticali. E in queste serate c'è quasi sempre la certezza di fronteggiare un assetto ostico. Il canovaccio non muta di un centimetro, di anno in anno. È un impulso istantaneo e aggressivo, basato sul dinamismo intenso. La pressione s'intravede in quel coraggio energico nella costruzione di pericoli. E l'avvio è foriero di situazioni interessanti perché il Grifone cerca di prendere in mano le chiavi dell'impostazione legittimando il controllo. La panoramica è la costruzione di Inter e Genoa. E quando la Curva Nord entra a San Siro, accade l'imponderabile. O meglio, il prevedibile. "Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo", diceva qualcuno...

IL TEMPO OPPORTUNO DEL VANTAGGIO. L'attesa è un predicato che folgora azione e reazione. Così Kairos è il tempo opportuno, puntualmente indicato nelle scuole filosofiche dell'Antica Grecia. È l’occasione che dobbiamo essere capaci di cogliere, esercitando con assidua attenzione la nostra sensibilità. È vivere nel presente con consapevolezza, farci spazio nella cornice che andiamo cercando negli orizzonti dell'universo. Ma è pure linearità spezzata, separazione tra tempo occupato e imminenza. Quell'istante che i nerazzurri hanno afferrato per togliere dal tavolo del dubbio ogni permanere inopportuno Ebbene, il kairos è Asllani assistito da Sanchez e si fa trovare prontissimo nel tessere la tela del vantaggio. L’arte della lotta raffinata è un piacere suscitato da emozioni forti. Scaturite dall’intensità realizzativa di un’Inter che sa quel che vuole e se lo sta andando a prendere con forza vigorosa e dinamismo calcolato. Chi ha detto che mondo ideale e reale sono scissi? Comunicano tra loro, in modo bidirezionale, attraverso il verbo empirico della materia grigia. Su cui i nerazzurri costruiscono candide sicurezze contro il blando ondeggiar confusionario della banda di Gilardino, scossa dall'episodio del rigore che vale il raddoppio di Sanchez.

LINEARITÀ TEMPORALE, IMMINENZA E ASTUZIA. Linearità spezzata, separazione tra tempo occupato e imminenza. Quando inizia la ripresa i nerazzurri certificano l'approccio molto aggressivo, decidendo di presenziare quella zona avanzata per archiviare la pratica. C'è un silenzio pensoso, dal sapore beffardo. Non era questione di fiducia, nemmeno di scarsa considerazione. Le emozioni caldeggiano all'orizzonte un piacevole entusiasmo: Le labbra dei tifosi genoani riprendono vigore al piegarsi alle vibrazioni esplosive del fragoroso tiro di Vasquez, quasi un richiamo della speranza. La gestione in partite come queste è complicata, ma Inzaghi festeggia le 300 panchine in A con un'altra vittoria, volando a più quindici sulla Juventus seconda in classifica. Su quel prato verde il Biscione (che è un esercizio tecnologico) è la squadra più forte del campionato. Ormai nessuno ha più nemmeno la piccola parvenza del dubbio. Gilardino può essere orgoglioso della prestazione dei suoi, avendo messo in grosse difficoltà i nerazzurri all'andata e al ritorno. Successo determinante e proiettato al traguardo della seconda stella. Questo è il cammino..., la strada è tracciata. D'altronde ci va anche un po' d'astuzia, nella linearità temporale, tra imminenza e astuzia. Tanti pregi, pochi difetti.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 05 marzo 2024 alle 08:00
Autore: Niccolò Anfosso
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