Il momento è arrivato. Direttamente dalla sala conferenze dell'Allianz Arena, Simone Inzaghi risponde alle domande dei giornalisti presenti, tra i quali gli inviati di FcInterNews.it, alla vigilia della finale di Champions League. L'allenatore dell'Inter è protagonista del primo atto ufficiale della spedizione bavarese dei nerazzurri. Ecco le sue parole.
A Istanbul non eravate tra i favoriti, qui si parla di 50 e 50. Che Inter hai in questo momento? Che stagione è stata?
"Di differente rispetto a due anni fa c'è l'esperienza di Istanbul, la preparazione, come arrivare alla finale, come gestire i giorni precedenti, gli allenamenti. Poi sappiamo che ogni partita è storia a sé, abbiamo cercato di curare ogni dettaglio con massima cura, poi domani i ragazzi sono tutti disponibili e quest'anno in 59 gare, solo in 3 li ho avuti tutti disponibili come domani. Ho grande fiducia, avere tutta la rosa a disposizione per un allenatore è il meglio che si può chiedere perché sono giocatori scelti e condivisi dalla società e sono fiero di allenarli".
Dopo 4 anni anni la Champions può essere per te la chiusura di un ciclo?
"Per il futuro dico subito che domani c'è una finale di Champions, lunedì ci incontreremo e parleremo in tranquillità per il bene dell'Inter. C'è una grandissima emozione ogni volta che c'è una partita di Champions, una finale è qualcosa di diverso ma ampiamente meritato. Abbiamo messo una grandissima voglia dall'esordio di Manchester fino a qua. Domani ci manca l'ultimo passo, il più importante. A questi ragazzi non si può rimproverare niente, in campo hanno sempre messo il cuore e lo faranno anche domani".
Luis Alberto ha detto che sei un allenatore sottovalutato. Lo è anche l'Inter?
"Mi ha dato tante soddisfazioni da giocatore, mi fa piacere ricordarlo con grandi qualità. Inter sottovalutata? Non lo so, questi ragazzi in 4 anni hanno dato tantissimo vincendo tanto, perdendo anche ma mettendo sempre in campo il massimo ad ogni livello. Siamo orgogliosi di rappresentare l'Inter e lo faremo anche domani nell'ultimo atto della Champions. Da bambino sognavo di giocarla, da calciatore mi sono fermato ai quarti di finale, da allenatore grazie a questo gruppo ho già giocato due finali".
Cosa dirai domani alla squadra? Siete favoriti?
"Lo dirà il mio cuore al momento. Ogni partita fa storia a sé, in campo non vanno monte ingaggi, fatturati ma solo calciatori che sanno che dovranno essere attenti ai particolari perché le finali a volte si decidono agli episodi. Due anni fa eravamo sfavoriti ma poi ce la siamo giocata ad armi pari e avremmo meritato qualcosa in più".
Come si arriva a questa finale dopo il testa a testa col Napoli?
"I ragazzi hanno lavorato bene, abbiamo lasciato da parte la delusione del campionato, abbiamo lavorato nel migliore dei modi, sono tutti disponibili poi toccherà a me scegliere domani mattina. Ho ancora qualche dubbio ma ho visto determinazione, non ossessione, una giusta concentrazione e questo i ragazzi me lo hanno dato".
Psg è più veloce e giovane, Inter più esperta, cosa è meglio?
"Un allenatore prova a immaginare la partita nella sua testa, non sempre può andare come ti immagini. Affrontiamo una squadra prima in Europa per possesso palla, di qualità, noi lo siamo nel nostro campionato e tra le milgiori in Europa. Dovremo giocare bene tecnicamente e avere un buon palleggio per togliere il più possibile palla al PSG che in questo è molto forte".
Come sta Pavard?
"Sta bene, ha fatto dei buoni allenamenti, le sensazioni sono positive, manca l'allenamento di oggi e il risveglio muscolare di domani. Se sta bene giocherà perché per noi è importante e ci è mancato dopo la partita col Lipsia".
Che influenza ha un capitano o un allenatore verso i suoi giocatori?
"Ho voluto Lautaro e Barella che sono capitano e vice oggi qui con me perché sono importantissimi, sono qui da tanti anni, hanno la maglia cucita addosso e quando è il momento giusto si fanno sentire con grande rispetto e i loro compagni hanno rispetto di loro, e io mi fido di loro due".
La parola d'ordine deve essere 'consapevolezza'?
"Consapevolezza, corsa, determinazione, lucidità, se ne possono aggiungere tante. Per vincere una partita così importante ci vorrà tutto insieme ai dettagli che stiamo cercando di curare al meglio. Di fronte abbiamo una grandissima squadra che ha meritato la finale come l'Inter, ha un allenatore che ammiro tanto come tecnico e come persona".
SI può dire che Inzaghi ha definito un'era all'Inter?
"Lo sappiamo che domani è importante, nel vincere o perdere c'è tutta la differenza del mondo. Ci siamo già passato, in Champions purtroppo solo nel male; in campionato abbiamo vinto e perso, i ragazzi sanno tutto quello che il calcio ti può dare, ci sono passato anche da calciatore. Domani il desiderio maggiore è regalare ai nostri tifosi una grande soddisfazione, ieri li abbiamo sentiti al centro sportivo e non dimentichiamo il bene che ci hanno fatto. Anche se non fisicamente domani tutta la Curva Nord sarà con noi, abbiamo iniziamo insieme il lavoro a Manchester e vogliamo finirlo insieme qui".
Come stai e cosa chiedi ai tuoi giocatori in una partita storica?
"Detemrinazione ma non ossessione, dobbiamo essere liberi di testa, sappiamo come si prearano determinati partite, abbiamo campionati del Mondo, campioni d'Europa. Ci siamo arrivati secondo me nel modo migliore poi domani la partita può essere frutto di episodi e dobbiamo essere bravi a portarli dalla nostra parte".
Il confine tra il raggiungere un sogno e la paura di perderlo.
"Dobbiamo andare in campo non con l'ossessione ma con la determinazione e la voglia di vincere questa partita sapendo che dall'altra parte c'è una squadra forte, preparata, che come noi vorrà vincere. Ce la giocheremo con le nostre armi come sempre fatto, il percorso fatto ci dà grande fiducia ma grazie a corsa, determinazione e aggressività siamo arrivati fin qui e non vogliamo fermarci. I ragazzi vorranno dare il massimo per questa finale".
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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