Grande Prima Serata su Inter Channel con il direttore sportivo Piero Ausilio. Tantissimi gli argomenti, soprattutto - ovviamente - di mercato, con i tifosi letteralmente scatenati.

Si parte con Alexis Sanchez: "Che ci piaccia come giocatore non è certo un mistero. Star qui a dire che non ci interessa o che non è un buon giocatore non corrisponderebbe al vero. Purtroppo, però, l'Udinese ha un'idea abbastanza onerosa di quanto valga, a ragione o a torto. È sicuramente un professionista che ha fatto bene, un giocatore con un mercato importante, richiesto da squadre straniere, quindi non so che cosa potrà accadere. Che l'Inter comunque abbia fatto dei passi importanti soprattutto a novembre o dicembre corrisponde alla realtà".

Fiore all'occhiello dell'Inter è da sempre il settore giovanile, che Ausilio - ovviamente - conosce benissimo: "In questi anni siamo riusciti a produrre in casa tantissimi giocatori di valore, apprezzati dal mercato, una carta che ci siamo giocata e che ci ha anche aiutato in fase di trattative di acquisto, oltre ai sacrifici importanti che ha fatto il nostro presidente. Si tratta di nomi importanti, come Bolzoni, Bonucci, Fatic, che per esempio sono serviti per arrivare a obiettivi importantissimi, vedi Milito e Thiago Motta, che poi ci hanno fatto vincere tutto ciò che c'era da vincere. Indirettamente, è accaduto anche con Ibrahimovic, per avere il quale abbiamo dovuto sacrificare alcuni giovani. Siamo orgogliosi di questo perché è anche una soddisfazione quella di avere dei giocatori che sappiamo piacere alle altre squadre e ci permettono di raggiungere grandi traguardi".

Al direttore sportivo viene quindi chiesto un bilancio della stagione che sta per finire: "Io ritengo che sia una stagione lo stesso positiva, abbiamo vinto due trofei e ce n'è uno per cui dobbiamo giocarci la finale. E comunque firmerei subito di fronte all'idea di vincere di nuovo per cinque anni di fila e poi lasciare un anno lo scudetto ai cugini".

Ancora mercato, non solo futuro ma anche passato. Con i tifosi che vogliono per esempio sapere perché l'Inter non acquistò l'estate scorsa Javier Mascherano: "Perché non abbiamo considerato questo giocatore idoneo al cento per cento per la nostra squadra", spiega Ausilio.

E allora ecco che si torna subito a guardare avanti: "Se potrebbe arrivare Tevez? Mi sembra molto complicato. Pastore? È fortissimo ma c'è il nostro Sneijder che è ancora più forte. Se resta Julio Cesar? È una delle certezze della nostra squadra. Il ritorno di Andreolli? È metà nostro e metà del Chievo, non so se a breve o a lungo termine ma potrebbe accadere che torni. Palacio? È stato avvicinato all'Inter più come conseguenza dei rapporto con il Genoa che nell'ultimo anno hanno portato all'Inter tre giocatori e qualche giovane al Genoa. Credo che probabilmente si è sentito parlare di lui più che altro per un collegarsi a questa situazione. Robben? Uno cui non piace Robben è da ricoverare, è fortissimo e piacerebbe a qualsiasi società. Cosa faranno Suazo e Obinna? Sono tutti e due in scadenza di contratto, quindi...".

Da nomi di giocatori in chiave mercato a quello di un allenatore, André Villas Boas, che l'Inter conosce molto bene. Anche di questo si è parlato con Ausilio: "Ma su Villas Boas non ci stiamo lavorando, ve lo assicuro. Comunque siamo davvero contenti di quello che sta facendo e gli facciamo i nostri complimenti".

Ma qual è il più grande rimpianto del direttore sportivo nerazzurro ripensando ai giocatori che sono arrivati in prima squadra dal settore giovanile? Anche questo viene chiesto dai tifosi: "A livello personale, risponderei Balotelli, perché per tutto quello che è stato dato e fatto mi aspettavo di vedere Mario tanti anni all'Inter, invece non ha saputo meritare questa opportunità".

Un commento, poi, viene richiesto sul nerazzurro Lorenzo Crisetig: "Oltre alle qualità indubbie, importanti e di prospettiva, rispetto ad altri Lorenzo ha anche valori morali quali serietà ed umiltà, e sono convinto che è uno di quelli che, come si suol dire, non si monta e non si monterà mai la testa. Un ragazzo speciale davvero".

Si passa poi a una rivelazione: "Il reparto su cui stiamo lavorando di più? Per un discorso di numeri, il centrocampo: manca un centrocampista che completi il reparto, non per forza un big ma magari anche un giovane di prospettiva. La difesa e l'attacco sono già stati sistemati a gennaio di quest'anno".

Ma qual è lo stile, il modo, con cui si fa mercato? "Quando parli di stile, noi abbiamo il nostro - risponde Ausilio -. Poi capita di prendere giocatori di cui si è sentito parlare da mesi e giocatori di cui non si è mai parlato. Però, potendo scegliere, noi preferiamo lavorare mantenendo un basso profilo. È più facile, ti permette di lavorare con più calma sulla situazione e spesso il silenzio ti permette anche di risparmiare qualcosa. Tutto quello che si dice e si scrive è comunque giustificato, non intendiamo mancare di rispetto a chi scrive o a chi va in televisione o a chi fa il suo lavoro di giornalista. Se noi non parliamo molto delle trattative, è solo perché ci sono dei vantaggi nel cercare di tenere fino alla fine nascosta una cosa".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 19 maggio 2011 alle 20:02 / Fonte: Inter.it
Autore: Fabrizio Romano
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