Dopo aver riposto in mattinata alle domande dei giornalisti, il presidente Moratti è stato intervistato da Edoardo Caldara di Inter Channel (l’intervista andrà in onda sul canale nerazzurro alle 13.30). Il presidente vuole vincere la sua prima Coppa del Mondo, la terza per la famiglia Moratti, e chiudere un cerchio storico, aperto nel 1964 e proseguito nel 1965.

Presidente, benvenuto ad Abu Dhabi: in questo primo periodo di preparazione abbiamo avuto l'impressione che sia andato tutto bene, ma non sappiamo che impressione ha avuto il presidente dall'Italia...

'Riscontri molto buoni, soprattutto attraverso i servizi giornalistici del nostro canale. Si è riusciti a capire che c'era un buon clima, ottimo dal punto di vista dei calciatori. Anche per l'importanza della competizione si ritrova, dopo tanti mesi, un gruppo che ha conquistato già tante altre soddisfazioni'.


Dal nostro punto di vista abbiamo sempre cercato di raccontare e di trovare il giusto confine tra la squadra che si allena serena e contento, perché il gruppo si è ritrovato, e il fatto che venga comunque mantenuta la giusta concentrazione.

'Credo che la tensione ci debba essere, guai a non averla per una partita del genere, E anche la pressione è normale, se si è professionisti seri. La nostra finale è quella di questa sera contro i sudcoreani, poi magari dopo forse potrebbe essere piu' facile, trascinati dal risultato di stasera. La tensione è importante, come ha dimostrato la partita di ieri sera con gli africani che hanno superato i brasiliani'.

Le prestazioni delle squadre che rappresentano l'Africa e l'Asia l'hanno sorpresa?

'I coreani si sa chi sono e che sono in crescita costante in questi ultimi anni, il loro calcio va di passo con la crescita del Paese. Sono una squadra organizzata e forte, rapida. Non sorprende che siano una squadra ben organizzata. Per quanto riguarda gli africani sono estremamente felice per la loro soddisfazione e la loro gioia, è la dimostrazione che questi risultati sono importanti per la loro gente, il loro continente, perché rappresentano il centro dell'Africa e quindi è qualcosa di diverso rispetto a quello che eravamo abituati a vedere. La loro gioia, i loro obiettivi e le loro motivazioni diverse fanno capire che il calcio è bellissimo. Anzi, è più bello ancora. Si strameritano questa vittoria. Dispiace molto per i brasiliani, ma anche questa è la dimostrazione di quanto il calcio sia universale e viva di motivazioni diverse'.

L'Inter fu la prima squadra a portare la Coppa Intercontinentale in Italia. Se avvolge il nastro dei ricordi? Potrebbe chiudersi un cerchio con questo Mondiale per Club?

'Sì, un po' si chiude un cerchio e speriamo positivamente. Nel 1964 e 1965 quelle due squadre che si affrontavano per l'Intercontinentale erano il mito per l'Europa e il Sudamerica, per quello in campo furono battaglie serissime senza esclusioni di colpi. Diventavano battaglie infinite, specialmente quello che disputavamo in trasferta. È stata davvero una grande soddisfazioni vincere quei trofei'.

È sembrato quasi un miracolo, dopo tante difficoltà, rivedere questo gruppo unito.

'Speriamo che tutti siano a posto anche per stasera, anche se non credo che possano essere ancora al cento per cento. È una grande soddisfazione aver ritrovato quasi tutti i calciatori, anche perché così è più semplice il collegamento in campo fra di loro'.

L'Inter ha avuto una grande accoglienza in questi Paesi meravigliosi. Massimo Moratti qui è un po' di casa per tanti motivi, non solo sportivi.

'Sì, c'è sempre grande cortesia e accoglienza in questi Paesi, ma questo succede a tutti quelli che vengono qui, sia per lavoro o per motivi sportivi come in questo caso per l'Inter. C'è una grande accoglienza, c'è tanta voglia di fare bene le cose insieme, l'Europa è vista come un obiettivo da raggiungere sotto certi aspetti, mentre per tante altre situazioni sono molto più avanti loro dell'Europa. È sempre un grande piacere stare con loro, sono sempre molto intelligenti a capire le nostre esigenze, anche in semplici termini di cortesia. E noi cerchiamo di ricambiare'.
 

Sezione: FOCUS / Data: Mer 15 dicembre 2010 alle 11:45 / Fonte: Inter.it
Autore: Alberto Casavecchia
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