L'Inter continua a vincere e le partite che la separano dalla fine del campionato, diminuiscono. A undici giornate dal termine il distacco sulle dirette inseguitrici, nove punti sul Milan e dieci sulla Juventus (che però ha una partita in meno) rendono oggettivamente la Beneamata la favorita d'obbligo per la conquista dello scudetto. Ma è labile il confine tra quello che può essere un dato oggettivo e la forzatura che sembra creata ad arte.

I sondaggi che quotidianamente vengono proposti da giornali e salotti televisivi danno l'Inter già campione d'Italia, è finita, ci dicono addirittura che Suning voglia restare al timone almeno sino a maggio per festeggiare il Tricolore che magari sarà conquistato alla penultima giornata proprio all'Allianz Stadium contro la Juventus, che sarà così costretta a cedere direttamente all'ex Antonio Conte lo scettro dopo nove lunghi anni di dittatura bianconera.

Un bel film, senz'altro auspicabile da chi ha l'Inter nel cuore, ma il campionato non è una fiction, anche se in qualche famigerata stagione lo è stato. Il campionato si gioca sul campo e ogni gara presenta una verifica della propria forza, in special modo in un torneo disputato a porte chiuse e con l'ombra del covid sempre in agguato. Guai dunque a cadere nel trappolone, guai a pensare che il finale di stagione sia una semplice marcia trionfale, perché così non sarà. Sarà battaglia sportiva sino a che il distacco sarà impossibile da colmare.

La garanzia che alla Pinetina non ci sarà rilassamento, si chiama Antonio Conte, uno che sa come si fa. Il tecnico salentino, al netto di come finirà, in un anno e mezzo alla guida dell'Inter ha contribuito in maniera determinante a ricreare quella mentalità vincente che mancava dai tempi di Josè Mourinho. La squadra, anche quella che non ha brillato domenica scorsa, faticando oltre misura nella Torino granata, ora gioca da squadra e porta a casa i punti che servono per tentare di centrare l'obiettivo.

Quest'Inter è piena di campioni, ma non esistono prime donne. Il famoso “Noi” prevale sull' “Io”. Chi sta in panchina soffre ed esulta per le gesta dei compagni in campo e quando viene chiamato in causa, entra, gioca e non sbuffa. Vedi Eriksen e Sanchez a Torino. Ecco, questi sono i fatti che possono autorizzare all'ottimismo, non le storie frutto di fantasia.

È vero che il Milan ha perso quella continuità di rendimento e risultati che lo hanno portato per buona parte della stagione a comandare il campionato e il derby perso senza se e senza ma, ha sancito definitivamente chi fosse più forte. È vero che la Juventus targata Andrea Pirlo non ha ancora trovato una convincente quadratura, specialmente a centrocampo e l'anomalo distacco dalla vetta lo conferma. Ma si chiama Juventus, tra le sue fila ha il più grande goleador del mondo che a Cagliari ha ringraziato per la mancata espulsione realizzando una tripletta e ora, ancora una volta prematuramente fuori dall'Europa che conta, la Juve avrà una gran voglia di tentare una rimonta che, visto chi è in testa, farebbe impazzire di gioia i tifosi bianconeri. La squadra di Pirlo dovrà recuperare la gara interna contro il Napoli e alla penultima sarà scontro diretto. Quindi i bianconeri sono virtualmente a -4 dall'Inter, altro che campionato già finito. 

Dettoquesto, nessuna paura e nessun braccino del tennista. L'Inter di Antonio Conte non deve credere di avere già vinto, ma deve essere convinta di poter vincere. Dopo otto successi consecutivi, sabato al Meazza arriva il Sassuolo, strapazzato all'andata. Ma sarà la classica partita da affrontare senza sbagliare una virgola, sfruttando al meglio le proprie caratteristiche contro una squadra veloce, tecnica e anche sfrontata, come il suo allenatore. 

Contenon avrà a disposizione un jolly prezioso come Danilo D'Ambrosio, fermato dal covid. Ieri è stato effettuato un nuovo giro di tamponi, oggi avremo i risultati. Incrociamo le dita. Dopo il Sassuolo ci sarà la sosta per le Nazionali, non partiranno i sudamericani e questa è una buona notizia. La corsa è ancora lunga, l'Inter non creda ai finti adulatori. Creda solo a se stessa e allora si, che il più sarà fatto.

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 marzo 2021 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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