Senza gioco, in contropiede, con poche idee oppure spensierati, lunghi, squilibrati e schiacciati dagli avversari…sono solo alcune delle bordate che arrivano ormai puntualmente a ogni partita dei nerazzurri. Dall’inizio della stagione la Strama-Inter continua a stupire, tanto che nessuno si sarebbe mai aspettato che fosse seconda in classifica, ma sembra quasi impossibile sentire dei complimenti per Andrea Stramaccioni. Anche nei giudizi dell’impresa di Torino in casa della Juventus adesso si sente qualcuno tirar fuori che però nella prima mezz’ora l’Inter avrebbe potuto benissimo prendere tre gol, invece di ricordare l’unica rete subita peraltro in fuorigioco.

Strama ormai ci sta facendo l’abitudine, anche se qualche risposta piccata a volte non riesce proprio a tenersela dentro. Moratti invece ha iniziato a rispolverare Helenio Herrera e la Grande Inter per rispedire al mittente le critiche e i giudizi negativi di domenica, giusto per ricordare che il contropiede è da sempre una delle armi più belle del calcio. Giocare in contropiede non vuol dire certo essere provinciali e in ogni caso conta sempre quello che è il risultato finale quando l’arbitro fischia. L’ultima Champions League l’ha vinta il Chelsea, giocando proprio in questo modo, non il Barcellona, così come nell’anno del Triplete la squadra di Mourinho non faceva certo calcio champagne ma concreta e veloce ha trionfato dappertutto, battendo anche Messi e compagni.

Sicuramente Stramaccioni ha ancora molto da imparare, è praticamente solo alla sua prima stagione su una panchina di serie A, all’improvviso si è trovato catapultato in una realtà distante anni luce da quello che è il calcio giovanile, ma ci vuole prima di tutto rispetto nel giudicare un lavoro che l’ha portato a essere il primo a battere la Juventus degli invincibili, a qualificarsi ai sedicesimi di Europa League, e soprattutto ad arrivare al secondo in classifica, a soli 4 punti dalla Juve, dopo aver battuto, oltre ai bianconeri, anche Napoli, Fiorentina e Milan. A differenza di Ranieri Strama in più è riuscito anche a uscire da una crisi pericolosa, riuscendo contemporaneamente a gestire un caso spinoso come quello di Wesley Sneijder.

Adesso all’orizzonte c’è la Lazio e la possibilità di stupire ancora, con il tridente o con un Guarin straripante non importa. Se i risultati sono quelli sotto gli occhi di tutti, se la classifica è quella che si può leggere sulla Gazzetta, continuate pure a chiamarli provinciali. Peppino Prisco, Helenio Herrera e Angelo Moratti non smetteranno di farsi grasse risate.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 13 dicembre 2012 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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