Al termine dell'ultima gara della 'Guinness International Champions Cup' vinta dai nerazzurri ai calci di rigore sulla Juventus, il tecnico nerazzurro Walter Mazzarri ha analizzato la gara ai microfoni di Inter Channel. Queste le parole del tecnico: "Crescita? Dico la verità, è stato un bel salto. La sconfitta con il Valencia è stata un'esperienza certamente non bella però c'erano dei motivi per quella prestazione. Li ho già ampiamente spiegati. Per assurdo ci è servito prendere quella scoppola. Tutto positivo, al di là del risultato, anche quando abbiamo perso non mi è interessato più di tanto. La squadra ha assimilato molto. In questa fase della stagione bisogna stare con i piedi per terra. I ragazzi devono guardare gli errori che hanno fatto e trarne indicazioni per migliorare. Oggi ho visto la squadra che voglio io, oggi ho iniziato a vederla. Era solo questione di tempo, sapevo che questi ragazzi avevano lavorato tanto. Adesso vogliamo crescere". 

Interrogato da FcInterNews su cosa avesse apprezzato della partita di stasera dopo lo scivolone col Valencia e se la vittoria, anche se in amichevole e ai rigori, avesse un valore morale, Mazzarri ha risposto così: "Le due sconfitte hanno matrici diverse ma comunque questa sera c'era bisogno di una prova convincente. Mi è piaciuto tutto della squadra: la solidità in fase difensiva ma anche le ripartenze, il gioco, i movimenti. Oggi ho visto una squadra che si avvicina al mio modo di vedere il calcio, alle mie idee che porto avanti da anni. Lo sapevo che la squadra cercava di venirmi dietro ma oggi ho visto che stanno iniziando ad acquisire certe idee e certi movimenti, certi meccanismi, la mia organizzazione che porto avanti da tempo, sono contento che i ragazzi abbiano già recepito molto in così breve tempo, mi fa molto piacere.

A Mazzarri poi è stato chiesto della polemica che aveva generato alcune parole di Antonio Conte, che aveva detto che l'allenatore nerazzurro metteva le mani avanti parlando molto per coprirsi poi in caso di brutte figure; queste le sue risposte: "A me non risulta che abbia fatto il mio nome, finchè non si fa il mio nome e sono solo illazioni di voi giornalisti a me non interessa. Voi avete pensato che si riferisse a me, ma non ha citato il mio nome. Io sono chiamato in causa solo quando si fa nome e cognome, sennò non sono chiamato in causa e non devo rispondere a illazioni o pensieri vostri. Non ho la coda di paglia e quindi se non fanno il mio nome non sento come mie le cose che dicono gli altri".

 

Sezione: Copertina / Data: Mer 07 agosto 2013 alle 03:45 / Fonte: Dalla nostra inviata dagli USA, Francesca Ceciarini
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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