Cosa avrà pensato Gian Piero Gasperini vedendo il gol di Mauro Zarate? Incredibile come a volte il calcio si riveli così spietatamente brutale. Quello che non riusciva solo una settimana fa, riesce adesso, nonostante le assenze che restano innumerevoli (in Russia fuori Sneijder, Stankovic, Maicon, Thiago Motta, Cordoba, Ranocchia, Forlan, Castaignos, Viviano, Poli e Muntari). L'Inter di Ranieri non è un'armata insormontabile, non è una super-squadra in grado di battere chiunque. No, non è così, però ha ritrovato convinzione e logica. Una logica soprattutto tattica.

Due vittorie su due, tra l'altro affrontando due trasferte. Quella di Mosca, poi, quasi da dentro o fuori. Tutta colpa di Gasperini? Credo proprio di no. Semmai, il peccato originale è stato mettere sotto contratto un tecnico che pratica un solo stile di gioco, senza una rosa adeguata. Ci possiamo girare intorno quanto vogliamo, ma le colpe per un avvio di stagione così disastroso vanno per forza divise tra società, staff tecnico e giocatori.

Se da un lato la dirigenza ha scelto erroneamente Gasperini, ossia un tecnico che richiede per forza un mercato specifico, dall'altro l'ex allenatore di Genoa e Crotone si è dimostrato eccessivamente limitato nella sua idea di calcio. In mezzo i giocatori, che magari non avranno 'remato contro', come molti saputelli dicono e scrivono, ma resta il fatto che correvano poco e male, evidentemente poco convinti del nuovo progetto rivoluzionario.

E allora mi chiedo questo: perché non affidarsi già in estate a un tecnico gestore e con esperienza se non si voleva fare un mercato su misura? Il dubbio resta. L'importante, almeno, è che l'errore si sia capito presto e tutto sia ancora possibile, con i traguardi ampiamente a portata di mano. Le vittorie di Bologna e Mosca lo dimostrano: l'Inter è viva e Ranieri potrà rivelarsi l'uomo giusto al posto giusto. E chissà cosa penserà Gasperini.

Sezione: Calci & Parole / Data: Mar 27 settembre 2011 alle 21:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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