Dal prossimo 1° luglio, l’Inter uscirà dal settlement agreement Uefa e potrà avere più margine di manovra per le trattative, pur restando consapevole dei limiti da rispettare in regime di fair play. Prima però - evidenzia la Gazzetta dello Sport - c’è una doppia missione per il management nerazzurro, non proprio semplice: la prima è riuscire a produrre 40 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno, realizzati l’estate scorsa sacrificando diversi gioielli della Primavera campione d’Italia (vedi Zaniolo), la seconda è provare a mantenere intatto l’organico che è oggi a disposizione di Spalletti.

Quest'ultima sembra la prova più ardua, basta fare due calcoli: l'Inter dovrebbe riscattare Matteo Politano dal Sassuolo (20 milioni), più Sime Vrsaljko dall’Atletico (17,5) e Keita Baldé dal Monaco (34), tutti acquistati in prestito oneroso con diritto di riscatto. Dunque, per mantenere la base di adesso servirebbero 71,5 milioni di euro da investire subito dopo la fine del campionato. Nel conto - chiosa la rosea - andrebbero aggiunti gli eventuali diritti di recompra ottenuti dall’Inter per le cessioni di Ionut Radu al Genoa e Jens Odgaard al Sassuolo. Per l’attaccante danese servono 10 milioni nel 2019 o 15 nel 2020. Mentre per riportare il portiere in nerazzurro (utile anche perché «prodotto del vivaio») già a giugno 2019 servono 12 milioni, che diventano 16 nel 2020. 

VIDEO - GIOIA E SOFFERENZA, TRAMONTANA ESULTA CON KEITA

Sezione: Rassegna / Data: Lun 31 dicembre 2018 alle 08:41
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print