L'architetto Gino Zavanella, progettista dell'Allianz Stadium, intervistato da MC Sport Network ha parlato del tema stadi in Italia concentrandosi anche sul dibattito nato intorno al futuro di San Siro: "In Italia purtroppo siamo rimasti molto indietro nel campo degli stadi, forse siamo tra gli ultimi. Solo tre stadi, quelli della Juventus, dell'Udinese e del Frosinone, sono nuovi e rinnovati nel nostro calcio. In una Nazione in cui il calcio è importante sia dal punto di vista sociale che da quello economico la cosa non mi fa tanto sorridere. Ma d'altronde per avere il permesso di costruire lo Juventus Stadium abbiamo impiegato poco meno di otto anni. In Kazakistan abbiamo impiegato poco più di un mese per avere il permesso di costruire una cittadella per il basket dal valore di 55 milioni di euro. In Italia, nello stesso periodo, non saremmo stati neanche ricevuti dal funzionario preposto per iniziare l'iter dell'approvazione. Nel nostro Paese ci sono giustamente tante normative da rispettare, ma gli iter sono lunghissimi in ogni aspetto". 

A proposito dello stadio Meazza aggiunge: "Penso che sia un impianto datato a livello di servizi. La Juve insegna che uno stadio deve apportare dei grossi benefici alla società che lo frequenta. Uno stadio deve essere di proprietà della squadra o comunque gestito in maniere attiva. Credo che il bilancio bianconero sia raddoppiato, se non triplicato, dopo il cambio di stadio. San Siro ha grandi spazi intorno, per me si dovrebbe pensare a un nuovo stadio da 60-65.000 spettatori da costruire al fianco di San Siro. Così si continuerebbe a giocare a San Siro per poi trasferire il tutto nel nuovo stadio una volta finiti i lavori. Milano, l'Inter e il Milan si meritano infatti uno stadio degli anni 2000. L'obiettivo è offrire dei servizi completi allo spettatore affinché questo ci passi tutta la giornata, insieme anche alla famiglia".

Sezione: News / Data: Ven 29 marzo 2019 alle 22:08
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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