Anche Andrea Ferretti, responsabile medico della Nazionale italiana, ha commentato in conferenza stampa quanto avvenuto ieri in Danimarca-Finaldia con il grande spavento per Christian Eriksen: "Non conosco i dettagli della questione sanitaria. Per quanto si possa fare, nella medicina c'è l'imponderabile e questa ne è una testimonianza - esordisce il medico -. Sarebbe meglio soffermarsi, dal mio punto di vista, su quanto è stato fatto per salvare la vita del giocatore. La prontezza d'intervento dei colleghi, la qualificazione dei colleghi. Faccio parte della commissione medica UEFA, da anni investe in questo, e aveva programmato proprio l'assistenza per questi eventi. La UEFA ha organizzato dei corsi per medici del calcio, diffondendo programmi di questi corsi: la Federazione li ha divulgati, se Eriksen è ancora in vita, lo deve al tipo di organizzazione che la UEFA ha messo in campo per questi eventi. La diffusione e l'uso del defibrillatore, questa è un'occasione per lanciare un appello affinché operatori e gente comune imparino i principi di base della rianimazione".

"I giocatori attrezzati per un intervento sul campo? Non sono quei dieci secondi necessari a salvare la vita, ma i primi minuti - aggiunge -. Qualche nozione base i giocatori ce l'hanno, sono elementari ma potrebbe essere uno spunto per andare un po' più a fondo nella preparazione del primissimo intervento da parte dei giocatori".

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Sezione: News / Data: Dom 13 giugno 2021 alle 15:45
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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