E’ delirio vero questa sera al Maracanà di Rio de Janeiro: il Brasile vince la sua nona Copa America e lo fa in casa, sotto gli occhi del suo popolo e sotto il cielo della sua città più importante. Dopo un’immensa sofferenza nonostante un match quasi sempre in pugno in termini di risultato, vince 3-1 e alza una coppa che mancava dal 2007, sollevata in Venezuela contro l’Argentina. Sesta vittoria su sette partite in questa edizione di Copa America per gli uomini di Tite che non hanno mai perso e pareggiato un solo match contro il Venezuela nella fase a gironi. 

Dopo i primi dieci minuti di exploit peruviano, prende le misure la Selecao e si impossessa di un match che diventa quasi totalmente appannaggio verdeoro. Una vittoria che porta il nome di uno dei protagonisti di questa competizione: Gabriel Jesus pennella un pallone ad Everton che al 15esimo minuto batte Gallese e porta in vantaggio il Brasile. Il gol dà consapevolezza ai padroni di casa che dominano il possesso palla annientando persino il pressing avversario, loro cavallo di battaglia. Nonostante tutto però il Perù resta in partita e al 41esimo il pallone finisce sul braccio di Thiago Silva quasi a terra, Tobar indica il dischetto e per non lasciare nulla di intentato controlla al Var ma il tocco c’è, il cambio di traiettoria pure ed è rigore per il Perù. Dagli undici metri Paolo Guerrero beffa Alisson spiazzandolo (primo gol subito dal Brasile nel torneo) e pareggia i conti, mettendo a segno il suo 14esimo gol della competizione, rete che gli vale uno stacco da Gabriel Omar Batistuta

Il Brasile vuole questa Coppa e lascia al Perù giusto il tempo di festeggiare, gioia effimera perché solo tre minuti dopo Firmino scarica su Arthur che punta l’uomo senza mai ignorare Gabriel Jesus che nel frattempo è già al centro dell’area, lo serve e la stella dei Citizens spacca la difesa e supera Gallese: torna immediatamente in vantaggio la Seleçao e manda in psicodramma il Perù che rientra negli spogliatoi con un pizzico di sconforto.

Gabriel Jesus protagonista assoluto, che però dopo l’assist e il gol si alza scompostamente  sull’avversario: fallo troppo eccessivo secondo il direttore di gara che estrae il giallo ma è il secondo per il numero 9 che è costretto ad abbandonare il terreno di gioco tra le lacrime e la rabbia, eccessiva ma comprensibile. Cambia tutto a meno di venti minuti dal triplice fischio, il Brasile rimane in dieci seppur in conduzione di gioco ma si complica il percorso brasiliano. Ad opporsi però è Carlos Zambrano che tentando di prendere la palla in area stende Everton e ancora una volta Tabar concede un penalty dopo la conferma trovata al monitor. A battere l’estrema punizione è Richarlison, Gallese intuisce ma non ci arriva e parte la festa al Maracana. 
In inferiorità numerica e con sofferenza il Brasile torna a vincere e rende, finalmente, una gioia immensa ad un popolo rimasto disilluso per più di un decennio.  

E’ rimasto ad osservare dalla panchina ancora una volta Joao Miranda, quasi mai in campo durante questa Copa America, spettatore ma vincente per la seconda volta con la maglia della nazionale brasiliana. Dopo la Confederations Cup del 2009 arriva il suo secondo ma probabilmente ultimo titolo.

Egle Patanè

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Sezione: News / Data: Lun 08 luglio 2019 alle 00:05
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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