Secondo quanto pubblicato stamane dalla Gazzetta dello Sport, l’Inter avrebbe a disposizione un tesoretto di ben 162 milioni, soldi che per lo più non usciranno dalle casse nerazzurre. In casa Inter infatti il presidente Moratti ha varato una politica di conservazione, tesa a far arrivare la società ben preparata, nei prossimi anni, quando ci sarà l’avvento del Financial Fair Play, che impone un pareggio tra entrate ed uscite. Questo denaro servirà, inoltre, a coprire il monte stipendi dell’intera squadra. Insomma servono dei bilanci molto positivi. Il rischio è alto ed il Mallorca, escluso dall’Europa League, è stata la prima squadra a diventarne vittima. Si tratta dunque di arrivare preparati e maturi a questa situazione, che verrà attivata tra due anni. Le cessioni importanti di Balotelli (35 milioni), e se dovesse andare in porto quella di Maicon, che porterebbe altri 30 milioni, si andranno ad aggiungere ai 10 milioni portati in dote dall'addio di Mourinho (Perez ne deve sborsare ancora 6); contando poi le varie cessioni di Krhin e Quaresma, oltre agli introiti derivati dalla vittoria della Champions (72 milioni totali) e calcolando i 12 milioni provenienti dalle competizioni europee, si arriverebbe intorno ai 162 milioni di euro, una cifra importante che serve a consolidare l’Inter anche a livello economico, e non solo sul campo. Insomma verrà incassato quanto, ad esempio, Florentino Perez è riuscito spendere per i soli Kakà e Cristiano Ronaldo.

D’altra parte l’Inter guarda al futuro, non solo a livello societario. Il vivaio nerazzurro ha sfornato infatti Jonathan Biabiany, uno dei probabili sostituti di Mario Balotelli, senza dimenticare Philippe Coutinho. Se Maicon dovesse andare via è pronto alla ribalta Davide Santon, voglioso di riscatto dopo una stagione sfortunata, senza dimenticare che in quel ruolo c’è già il capitano Javier Zanetti, e dalla Primavera anche il baby Marco Faraoni, destinato al grande salto tra pochi anni. L’Inter giovane che vuole su di sé le luci della ribalta è pronta. Massimo Moratti sta portando avanti un discorso impeccabile: vincere infatti non vuol dire fermarsi, adagiarsi sugli allori, la squadra va perfezionata, ringiovanita e allargata a nuovi talenti che sotto la tutela di Rafa Benitez cresceranno al meglio. Ma guai a frenare il Moratti appassionato: se il presidente versione ragioniere presta molto l’occhio ai conti, quello tifoso dà ascolto al cuore e chissà se in chiusura del mercato non possa fare una sorpresa al suo popolo…

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 27 luglio 2010 alle 10:03 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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