La finale di Supercoppa si avvicina e Josè Mourinho torna a parlare dei temi legati all'Inter. Sabato prossimo bisognerà affrontare la Lazio, a Pechino da due giorni prima rispetto ai nerazzurri: È chiaro che avremmo potuto prepararci meglio alla partita se avessimo avuto più tempo a disposizione. Siamo una squadra nuova, soprattutto rispetto allo scorso anno, contiamo quattro nuovi titolari su dieci, il 40% della squadra praticamente. Ci serve più tempo per lavorare, ma ci siamo allenati bene e siamo in condizione per giocare questa gara contro i biancocelesti. Non ci mancano le qualità per vincere questo match e le prime gare del campionato, certo che se dovessimo andare ai supplementari e giocare altri 30’ oltre ai 90' regolamentari sarebbe più difficile per noi. Ma se dovremo farlo, lo faremo. La Lazio ha cambiato allenatore ed è difficile preparare una partita contro una squadra così. Hanno disputato 4-5 partite, ma non avendo sfidato grandi avversari sono indecifrabili. Loro hanno iniziato in un modo e hanno continuato su questa squadra. Noi invece abbiamo inserito gradualmente Maicon, Julio Cesar, Zanetti, Lucio ed Eto’o. Hanno vinto la Coppa Italia con Rossi e ora c’è Ballardini che magari portato il 4-4-2. Noi continuiamo a mantenere la nostra idea per migliorarci, sappiamo come giocheremo o con il 4-4-2 e il rombo a centrocampo o 4-3-3 con Balotelli".

Il tecnico è poi tornato a parlare di Eto'o e del paragone con Ibrahimovic: "Ibra ha una storia nell’Inter che ormai è conclusa, mentre non ha storia nel Barcellona. Eto’o, d'altronde, ha terminato la sua storia con il Barça, ma è appena cominciata qella ul'Inter. Quindi è meglio aspettare prima di dare giudizi. Intanto però i nuovi si stanno adattando bene. Milito ha già un buona intensità, Motta sta imparando il 4-4-2, Lucio è fisicamente forte e là dietro ci darà una mano, Eto’o è un giocatore di intensità e vedremo quanto può rimanere in campo. Per l'attacco al momento stiamo bene così, magari a gennaio la situazione sarà più rischiosa perché Eto'o andrà in coppa d’Africa, ma il reparto mi piace. C'è chi dice che Eto'o ha un'eredità pesante addosso, ma se si paragona la carriera di Eto’o con quella di Ibra la pressione sta tutta sullo svedese. E come lo scorso anno chi parlava di pressione su di me sbagliava. Non si deve dimenticare un giocatore che è stato importante e io come allentore non dimentico i giocatori che hanno dato qualcosa di importante. Io non sono triste di questo cambio e sono sicuro che quasi nessun tifoso è triste per questo cambio".

In tema di mercato, la richiesta di Mourinho non cambia: "Mi serve un playmaker, un giocatore che crei, che possa costruire gioco. Stankovic lo scorso anno lo ha fatto, ma si è dovuto adattare perché non è il suo ruolo. Io mi limito a identificarne il profilo, il nome lo decide il club. Deco? Qualche settimana fa costava zero euro, ora vogliono 5 milioni. Carvalho sarebbe costato 5, ora ne chiedono 15". In poche parole, significa che il Chelsea non regala nessuno, quindi meglio mettersi il cuore in pace.Per quanto concerne l'arrivo di Arnautovic, invece, Mourinho preferisce evitare ogni discorso futuro e si concentra sul presente, di cui l'attaccante austriaco, a causa dell'infortunio al piede, non può far parte. Un'assenza che ha dei pro ma anche dei contro: "Arnautovic è nella squadra dello staff medico, non nella mia. Oggi ho a disposizione solo quattro attaccanti. Bene perché non c'è concorrenza, male perché al primo infortunio andremo in difficoltà". Infine la posizione di Vieira, sempre in procinto di partire: "Sabato sera sarà in panchina. È un’opzione, ma se vuole andare via deve dirlo chiaramente. Finora noi non abbiamo avuto nessun contatto con Arsenal e Tottenham".

Campionato e Champions restano gli obiettivi principali, ma se ne parlerà dopo la Supercoppa. Ma quante chance ha l'Inter di vincere il trofeo più importante d'Europa? La domanda per il portoghese è sempre la solita: "Non lo so, se vinco o non vinco non lo so proprio. Io quello che devo fare è continuare a lavorare. Non posso neanche dire a che punto sia la mia Inter perché proprio non lo so. Manca certamente il lavoro, manca ripetere le cose su cui si è lavorato per poco tempo. Le cose devono essere automatizzate e ancora non è così, siamo poco fluidi. Contro il Milan e il Monaco però abbiamo dimostrato che abbiamo un’idea di gioco diversa rispetto al passato. Ora però non voglio scuse: abbiamo una sfida importante sabato e mi aspetto di ritornare in conferenza stampa dopo aver vinto la Supercoppa. Se però ci arrivo dopo una sconfitta il fatto di aver cambiato tanto non sarà una scusa. Contro i biancocelesti ho vinto due volte, ma ho sempre sofferto. Per motivazioni e qualità sarà una partita molto difficile. Alla squadra ho detto che sarà necessario avere la stesse motivazioni che metteranno in campo loro. Noi abbiamo vinto già la Supercoppa tante volte, mentre loro mai e dunque avrammo molti stimoli. Pensare di vincere facile sarebbe un errore, la Lazio ha tanta qualità e le motivazioni saranno a mille: vorrà fare certamente la storia".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 06 agosto 2009 alle 15:28
Autore: Fabio Costantino
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