Ieri sera, al Meazza, la Sampdoria è riuscita a fermare l’Inter sul pareggio, grazie a una partita molto tattica e molto coperta, chiudendo gli spazi con precisi raddoppi sulle fasce. Quei raddoppi che hanno chiuso la strada a Biabiany e a Maicon sulla destra, ma che invece Philippe Coutinho è stato bravo, in più di un’occasione, a eludere. Oltre al solito Eto’o, è lui la nota positiva dello sfortunato posticipo dell’ottava giornata di campionato. Il baby brasiliano sta crescendo sempre di più, gara dopo gara, acquisendo esperienza e fiducia nei suoi mezzi. Ieri sera è stato l’uomo più pericoloso dell’Inter, in quanto puntava sempre l’avversario e cercava di scardinare i meccanismi difensivi dei blucerchiati grazie alla sua tecnica. Benitez, nonostante Goran Pandev sembrasse essere in condizioni buone, ha preferito l’ex Vasco da Gama, che lo ha ripagato con una buona prestazione. Il suo profilo basso, la sua faccia da bimbo che vive un sogno in mezzo ai grandi campioni, uniti alle doti naturali e a un talento puro, stanno facendo la differenza e lui si sta ambientando bene negli schemi nerazzurri.

In estate avevamo tessuto le lodi di questo piccolo talento, paragonandolo a quel Mario Balotelli, forse frettolosamente scappato da Appiano. Benitez è un maestro di calcio e uno dei migliori coltivatori di talenti giovani, ai quali insegna tutte le sue conoscenze, per migliorali sia tecnicamente sia tatticamente. Coutinho infatti, giocando sulla fascia, è impegnato anche nelle chiusure difensive, in ripiegamenti laterali a sostegno del terzino. Il lavoro sporco non lo spaventa e infatti si rende sempre utile alla causa nerazzurra. “Ho preso due calcioni, ma mi devo abituare”, queste le sue parole nel post gara, che confermano una maturità precoce, di un ragazzo pronto ad apprendere e a imparare tutto quello che può da campioni esperti.

Manca solo il gol, quel gol che gli potrebbe dare maggior fiducia e togliergli definitivamente quella scorza di timidezza infantile, ma sana, che possiede.  “Mi manca solo il gol ora? Io penso a fare del mio meglio”, ha detto ancora a fine gara, sintomo che la preoccupazione e la fretta di segnare il primo sigillo ufficiale non c’è. A dire la verità Philippe avrebbe potuto farlo ieri, ma ha sparato su Curci. Anche se si è rivelato un errore importante ai fini del risultato in sé, c’è da congratularsi con questo ragazzo, magari col passare del tempo questi errori sotto porta non si verificheranno più, imparerà a essere meno brasiliano e più 'europeo'. Cou si candida a essere la star del futuro, ma anche per il presente sembrano esserci i presupposti giusti per essere la chiave che scardina le difese avversarie.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 25 ottobre 2010 alle 09:15
Autore: Alberto Casavecchia
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