Come tradizione impone, Inter e Roma faticano a intavolare e sviluppare una trattativa di mercato. Nel passato recente è stato così per l’arrivo a Milano di Cristian Chivu, avvenuto nell’estate 2007 (accordo per 13 milioni più metà del cartellino di Andreolli), e per quello di Amantino Mancini un anno dopo (13 milioni nelle casse giallorosse). Due operazioni di mercato snervanti, che si sono concluse solo dopo una lunga serie di incontri sull’asse Milano-Roma e dichiarazioni contraddittorie a iosa. Oggi l’attualità porta il nome di Nicolas Burdisso, pomo della discordia tra due club che trasferiscono anche in sede di mercato la rivalità esplosa in Italia sul campo negli ultimi 4 anni, quando in pratica si sono divisi tutti i trofei in palio (con netta prevalenza nerazzurra, sempre campione d’Italia, spesso vincitrice di Tim Cup e Supercoppa). Il difensore argentino, prestato dall’Inter alla Roma un anno fa, ha dato una svolta alla stagione giallorosa, fino a sfiorare lo scudetto ai danni proprio dei nerazzurri.

Un innesto, quello del Padroncito, che ha sortito effetti talmente benefici sulla formazione di Ranieri da ‘imporre’ la conferma anche per la prossima stagione. Ma siccome i conti non si fanno mai senza l’oste, e certi ostruzionismi alla lunga si pagano, oggi il club di Corso Vittorio Emanuele non vuole regalare nulla ai rivali. Nessuno sbarramento, Burdisso non tornerà a Milano per rimanere (lui ha già detto a chiare lettere che vuole solo la Roma), ma per rimanere nella Capitale da Trigoria dovrà arrivare la giusta offerta economica: 10 milioni di euro, non un centesimo in meno. La telenovela prosegue ormai da settimane e neanche la mediazione dell’agente Hidalgo ha portato i frutti sperati. Il manager argentino ha già trovato l’intesa per un quadriennale con i giallorossi, ma la realtà è che Burdisso è di proprietà dell’Inter, quindi questo accordo vale zero. Almeno fino a quando la Roma non farà una proposta seria per acquistare l’intero cartellino.

Certo, i problemi societari giallorossi (è in ballo una possibile cessione, che però potrebbe non completarsi) non agevolano l’operazione, ma il maggior scoglio è creato dalla necessità dell’Inter di incassare quanto più possibile da questa trattativa. Inutile che Hidalgo si lamenti dell’eccessiva valutazione data al difensore: il Mondiale, per quanto conclusosi negativamente, ne ha aumentato il valore, inoltre l’ottima seconda parte di stagione a Roma ha attratto l’attenzione del Manchester City, arrivato a offrire 14 milioni di euro per averlo. Moratti lo avrebbe dato immediatamente a Mancini se non avesse voluto rispettare le esigenze del giocatore e del suo ultimo club, ma oggi il presidente dell’Inter viene considerato testardo perché chiede il minimo indispensabile, pur sapendo che rimetterebbe qualche milione di euro. Se l’Inter ha fissato in 10 milioni di euro il prezzo del cartellino di Burdisso, non c’è altro da aggiungere: prendere o lasciare. L’epoca dei regali è finita, soprattutto nei confronti di una società che solo a gennaio scorso si è rifiutata di cedere all’Inter Julio Baptista, indicato da Mourinho come utile rinforzo per la sua squadra. Quando sembrava tutto ormai definito, ecco la supervalutazione data dai giallorossi (Burdisso più 5 milioni), che annullava l’idea di scambio alla pari tra i giocatori.

Una mossa poco gradita in casa nerazzurra e oggi ‘vendicata’ con un atteggiamento intransigente. Perché da gennaio il valore del Padroncito è cresciuto notevolmente, quello della Bestia crollato. Anche le ipotesi di contropartite tecniche vengono a decadere di fronte alla necessità di remunerare da parte del club milanese. I vari Mexes, Juan, Brighi e Andreolli non vengono presi in considerazione semplicemente perché non rientrano nelle strategie interiste di mercato per la prossima stagione, e accettare significherebbe inchinarsi nuovamente al cospetto delle necessità giallorosse, di cui a Milano nessuno vuole più farsi carico. Adesso, considerata l’inconciliabilità di vedute tra le parti, lo stesso Hidalgo ha invitato i romanisti a darsi una mossa e dimostrare seriamente di volere Burdisso. Altrimenti, sarà lui stesso a trovare un’altra sistemazione per il suo giocatore, magari cercando di riaprire il discorso con il Manchester City. L’arrivo di Boateng però rende improbabile un nuovo investimento in difesa da parte dello sceicco, a meno che il Mancio non gli chieda questo sforzo economico. Per la gioia dell’Inter e per la delusione della Roma e del nazionale argentino.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 07 luglio 2010 alle 18:14 / Fonte: FcInterNews.it
Autore: Fabio Costantino
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