Dopo i rumors dei giorni scorsi messi a tacere definitivamente dal comunicato diramato questa mattina attraverso il quale il fondo statunitense Oaktree ufficializza il passaggio della proprietà dell'Inter, l'esperto di finanza calcistica, Marco Bellinazzo è intervenuto a Sky Sport per fare un po' di chiarezza sulla vicenda. "Per fare un parallelo con il Milan, Oaktree non è Red Bird" premette il giornalista de Il Sole 24 Ore. "Cioè non è un fondo specializzato in ambito sportivo, di conseguenza l’idea che si poteva fare era quella di una transizione più breve legata a una vendita a terzi del club rispetto a questo scenario descritto nel comunicato che non esclude che ci siano state manifestazioni di interesse, ma evidentemente non compratori. E rispetto a questo scenario Oaktree ci dice che ha fiducia nel management per il percorso di risanamento fatto in questi anni e che si propone come una proprietà stabile, non a caso si parla di stabilità nel comunicato viceversa dal rischio di cui parlava Zhang nel comunicato dei giorni scorsi. Oaktree invece si è posto in maniera pragmatica e seria, volendo tranquillizzare i tifosi, ponendosi come quel tipo di proprietà che ora dovrà portare a compimento il processo di rifondazione economica e finanziaria del club dopo i problemi post-pandemia. Ho sempre detto che Oaktree è la polizza assicurativa del club nerazzurro, poi possiamo analizzare cosa ha rappresentato questo periodo cinese, ma andiamo verso un processo di consolidamento del club e poi eventualmente trovare compratori. Ma a differenza del passato non c'è la necessità di vendere, sottolineerei questo aspetto. Si venderà quando ci sarà un'offerta magari più alta degli 1,2 miliardi chiesti da Zhang".

Cosa è accaduto in questo periodo cinese?
"Non dobbiamo dimenticare che Zhang inizia a investire nell’Inter quando il governo cinese inizia ad investire nell’industria del calcio, parallelamente ad un progetto geo-politico del calcio molto importante. Il calcio era diventato un passepartout mediatico per facilitare l’accreditamento cinese in Occidente. Erano stati comprati circa 20 club in Europa da imprenditori cinesi, dopo un po’ ci si è reso conto che questo processo si è interrotto, un po’ per via del rallentamento della via della seta, un po’ per via di fenomeni di riciclaggio per tutta una serie di operazioni. I rubinetti difatti vengono chiusi e nel momento di crisi acutizzatosi con la pandemia si è deciso di concentrarsi su un settore specialmente e il calcio estero non rientra più in questi settori. In questo contesto complicato, Suning che, tra il 2015-16 fatturava tra i 50 e i 60 miliardi all’anno, si è trovato in grande difficoltà anche perché in questo  contesto poco prima di sottoscrivere il prestito con Oaktree nel 2021, viene invitata dal governo cinese a rinunciare a un credito di 2,6 miliardi verso Evergrande, il gigante cinese dell’immobiliare che poi finisce in default, viene invitata a comprare una catena di supermercati per 1miliardo e mezzo... somme molto più elevate rispetto al prestito che viene chiesto. Di fatto è come se la famiglia Zhang abbia separato sempre più le sue sorti rispetto a Suning e sia uscita dall’orbita delle famiglie imprenditoriali preferite dal partito comunista cinese. Il fatto che pochi mesi fa una controversia che riguardava un debito di Steven Zhang nei confronti della China Construction Bank sia finita addirittura al tribunale italiano, era un segnale. Di solito il partito comunista cinese evita di far deflagrare all’estero certe controversie a meno che non si voglia dare dei segnali. Steven Zhang da quel momento non può più lasciare la Cina e le difficoltà di fornire garanzie sono le stesse che poi hanno fatto naufragare la trattativa con Pimco perché Pimco ha chiesto garanzie che Zhang non poteva dargli se non con quelle quote dell’Inter che aveva in pegno Oaktree che Oaktree non avrebbe mai liberato perché non rassicurato. Questo ha accelerato il processo che ha portato alla situazione attuale ma non va dimenticato quanto di buono abbia fatto la proprietà cinese e non solo sul lato sportivo, ma anche economico. In questi anni l’Inter che passava di mano a Zhang nel 2016 per 300-350 milioni, oggi vale 1,2-1,3 miliardi o qualcosina in più considerate le prospettive vedendo raddoppiare il suo fatturato. In tal senso bravo l’asset manageriale ma anche Suning che dal 2016 al 2019 ha investito 800 milioni. E questo va sottolineato affinché non venga confuso con quanto accaduto con Yonghong Li al Milan".

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Sezione: Focus / Data: Mer 22 maggio 2024 alle 16:00
Autore: Egle Patanè
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