Ancora l'ultima fatica dell'anno e poi il 2020 andrà in archivio. L'Inter domani sarà di scena a Verona prima delle (breve) sosta natalizia, durante la quale - per stessa ammissione di dirigenza e allenatore - verrà fatto un consuntivo e si valuteranno le mosse per il mercato invernale. Antonio Conte ha raddrizzato la barca proprio nel momento più delicato, sterzando a livello tattico non tanto sul modulo quanto sull'atteggiamento. E come d'incanto riecco i risultati pieni e convincenti.

In particolare, nelle ultime tre partite è stato fondamentale Stefano Sensi. L'ex Sassuolo è entrato al 58' a Cagliari sull'1-0 per i sardi, è entrato al 67' in Inter-Napoli sul punteggio di 0-0 e, infine, Conte l'ha scelto come primo cambio durante l'intervallo contro lo Spezia sempre sullo 0-0. Il numero 12 nerazzurro ha risposto a dovere, svoltando le partite in tutte e tre le occasioni. Decisivo a Cagliari, decisivo col Napoli e decisivo con lo Spezia. Sensi ha qualità diverse: vede il gioco come nessun altro all'Inter, sa adattarsi alla perfezione da mezzala di costruzione nel 3-5-2, sa risultare propositivo e incisivo nelle scelte negli ultimi 16 metri ed è anche intelligente in fase di interdizione. Insomma, a Sensi riesce tutto quello che finora non è riuscito a Eriksen, sia per attitudine che per caratteristiche. Ritrovarlo al 100% sarebbe il miglior acquisto di gennaio per Conte.

Ma, probabilmente, non sarebbe l'unico. Proprio Christian Eriksen sembra ormai essere avviato verso l'addio a Milano (esattamente come Nainggolan) e si fanno insistenti le voci di un suo ritorno in Premier League. In particolare, il danese viene seguito da vicino dall'Arsenal, che non naviga affatto in buone acque. Il curriculum dell'ex Spurs è merce rara da quelle parti e la sua reputazione è ancora altissima. Si narra che i Gunners accetterebbero con piacere uno scambio con Granit Xhaka, metronomo svizzero di geometria e fisicità. L'ex Borussia Mönchengladbach piace ai nerazzurri da anni e quasi a ogni sessione di mercato il suo nome è stato accostato alla Beneamata. Questa potrebbe essere la volta giusta per celebrare il matrimonio: mancino, di 28 anni, Xhaka ha raggiunto maturità internazionale e il suo stile di gioco sembra perfetto per Conte. Alternativa di Brozovic davanti la difesa, ma anche mezzala di lotta e di governo all'occorrenza o centrocampista basso in una mediana a due.

E occhio al Papu Gomez. Le parole di Ausilio sono state chiare in tal senso, ma la realtà è che l'Inter quasi per obbligo monitora la situazione dell'argentino, in rotta totale con l'Atalanta. L'ex Catania potrebbe rivelarsi un innesto vincente tanto come seconda punta di qualità tanto come centrocampista offensivo di raccordo tra mediana e attacco in quelle gare nelle quali forzare fin da subito oppure quando occorre rincorrere il risultato. Con caratteristiche non troppo dissimili da quelle di Sanchez, il Papu potrebbe ritagliarsi un ruolo molto importante nelle rotazioni di Conte grazie alla sua intelligenza tattica e alle sue qualità di uomo assist, senza dimenticare che tra le armi ha pure il tiro da fuori, opzione non troppo sfruttata dai nerazzurri.

Tra Sensi, Xhaka e Gomez: l'Inter vuole impacchettare i regali di Natale per dare l'assalto allo scudetto.

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 22 dicembre 2020 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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