L'Inter prende forma. In campo, e fuori. La creatura di Walter Mazzarri cresce, giorno dopo giorno, sotto le direttive dell'allenatore nerazzurro. Era ciò che ci voleva. Una persona che desse certezze, un'idea di gioco da perseguire, idee chiare e gambe caricate adesso a mille per poi essere scattanti come delle molle imbizzarite. La gara contro il Chelsea ha lasciato l'amaro in bocca per il risultato e per l'errore arbitrale che ha condizionato la partita, ma Mazzarri può vedere comunque il bicchiere mezzo pieno. Tra le certezze c'è certamente Fredy Guarin, ma anche il gioco sulle fasce di Nagatomo e Pereira è sembrato molto fluido e deciso. La squadra è già disposta bene in campo, nonostante i pochi giorni di vita. In fase di possesso palla, c'è la sensazione che l'Inter sia realmente pericolosa. I problemi nascono in fase di non possesso. Sì, perché se Cambiasso è abile a cambiare il gioco da una parte e dall'altra, non riesce da solo a tamponare le ripartenze della squadra avversaria. Un problema grosso, enorme, ma c'è da sottolineare come il lavoro dell'allenatore nerazzurro non si sia ancora soffermato sul compito che avranno Guarin e Kovacic in fase di non possesso. E proprio il croato è l'elemento, la pedina che manca a Mazzarri. Giocherà al posto di Ricky Alvarez, comunque positivo in queste prime apparizioni. 

Manca ancora una pedina. Oltre a Kovacic, s'intende. E' l'esterno. Probabilmente, oltre a Wallace ne arriverà un altro. Perché soltanto il brasiliano non garantirebbe il tipo di lavoro che Mazzarri ha in mente. La trattativa con Isla si è arenata, la Juventus ha tolto al momento il calciatore cileno dal mercato dopo l'ottimo pre-ritiro disputato in bianconero. L'operazione Wallace è criticata da tanti, ma può essere un'arma perfetta per rilanciare il giocatore. E l'Inter non si limiterà ad accoglierlo in prestito, ma punterà a farlo ambientare bene e riscattarlo a fine stagione. Il Chelsea difficilmente lo lascerà partire, ma ancora tutto da scrivere. A centrocampo, Wellington questa settimana ha chiamato l'Inter. La situazione resta però in stand-by, perché l'obiettivo numero uno è Saphir Taider. Mazzarri ha individuato lui per la mediana, e tutte le altre idee al momento resteranno ferme. Il franco-algerino infatti è un calciatore giovane, di prospettiva, che può garantire anche una diversa mole di gol. Col Bologna ne ha segnati 5, ma se fosse stato più spregiudicato avrebbe potuto fare ancora meglio di quanto fatto. Ore calde, ore americane. Le ultime, prima di tuffarsi sul rush finale del mercato. E l'avvio della stagione. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 agosto 2013 alle 00:01
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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