Ieri è stato il giorno di Taider all’Inter. Non c’è che dire, un ottimo prospetto per il futuro, ragazzo con potenzialità che testimonia ancora, semmai ve ne fosse bisogno, quello che ormai è il mercato dell’Inter: giovani di prospettiva, non top player alla Gareth Bale per intenderci, senza svenarsi (almeno fino all’arrivo di Thohir, ma difficilmente le cose cambieranno di molto). Nella speranza che diventi il nuovo Kovacic, nel senso di acquisto azzeccato e pedina fondamentale per il centrocampo, un dato statistico mi è saltato all’occhio dopo questa operazione: quanti centrocampisti sono transitati all’Inter negli ultimi anni e quanti sono rimasti effettivamente in rosa?

A partire da Andrea Poli, che sinceramente non mi dispiaceva tanto, passato al Milan questa estate, passando per Palombo, Faraoni, Biabiany, Mariga (visto pochissimo), Kuzmanovic (già sul mercato), Schelotto (praticamente in vendita da subito),… A ben vedere i veri innesti degli ultimi anni sono stati solo quelli di Guarin (lo scorso anno) e Kovacic (da pochissimo), per il resto sempre i “soliti noti”. Ecco perché, se Taider saprà rientrare in questa “preziosa nicchia” di confermati, sarà una doppia vittoria per lui. Noi glielo auguriamo e come noi i tanti tifosi che come ogni anno guardano con speranza al mercato e al lavoro di Marco Branca e Piero Ausilio. La mediana nerazzurra non ha ancora un 'padrone' e questo non va bene.

E a proposito di mercato, almeno fino all’arrivo di Thohir, programmato intorno al 3 settembre, non ci dovrebbero essere ulteriori operazioni in entrata ma solo manovre di sfoltimento. Nelle ultime ore di trattative potrebbe al massimo arrivare un altro attaccante, almeno stando ai rumours, ma vorrei spegnere i facili entusiasmi di chi sogna un ritorno di Eto’o. Ricordiamo i motivi per cui è stato mandato via, i 10 milioni di ingaggio annuo (diventati poi il doppio all’Anzhi) e la totale discrepanza con i principi del Fair Play Finanziario cui l’Inter ha deciso di aderire.

Difficile riuscire a pagare il suo ingaggio ma soprattutto sarebbe un passo indietro in una filosofia di mercato che ha ormai preso una precisa direzione. I dirigenti nerazzurri hanno chiaramente chiesto di essere informati in caso di offerte di altre squadre, nella speranza che il giocatore ormai abbia abbassato le sue pretese economiche e rientri nell’attuale politica societaria, ma è bene non cullare troppo sogni che purtroppo al momento è giusto che restino tali.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 22 agosto 2013 alle 00:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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