Dicesi meraviglia, secondo la definizione del dizionario Treccani, il "sentimento vivo e improvviso di ammirazione, di sorpresa, che si prova nel vedere, udire, conoscere cosa che sia o appaia nuova, straordinaria, strana o comunque inaspettata". Questo stato della mente, da lunedì sera, appartiene a ogni tifoso interista sparso per il globo, in estasi di fronte all'esibizione fuori dal grigiore ordinario (salvo rare eccezioni) delle ultime stagioni messa in campo dalla creatura plasmata in un mese e mezzo di lavoro da Antonio Conte. La scintilla scoccata praticamente subito dopo le 20.45 tra la tifoseria e i giocatori, in una simbiosi completa come non si vedeva da anni, ha nel nuovo tecnico il suo tramite, il catalizzatore dell'energia che dagli spalti si trasmette in campo e viceversa. E' uno scambio reciproco che affonda le sue radici nella cultura del lavoro, riconoscibile sulla fronte sudata del gruppo e riconosciuto dagli occhi degli appassionati che individuano al volo il valore della fatica. Sì, perché nella macchina progettata da King Antonio la parola d'ordine è applicazione, che di per sé richiede uno sforzo notevole protratto nel tempo: impossibile 'andare a braccio', tutto quello che succede in campo, che sia un'azione o una reazione, è frutto di un esperimento condotto nel laboratorio di Appiano Gentile. I movimenti e gli schemi sono le tesi che dall'allenamento nel corso dei 90' si trasformano nella dimostrazione pratica che l'improvvisazione è un concetto da debellare a martellate. I famosi blackout, all'interno di una stessa prestazione o di una stagione, non hanno ragione di esistere nella visione del mondo di Conte, una legge che diventando scientifica suscita spiazzamento in un ambiente bollato spesso dall'esterno come 'pazzo'. Ma meglio stupirsi di fronte a una rivoluzione di pensiero che viaggiare mano nella mano con l'irrazionalità: è bastato il 4-0 sonante rifilato al Lecce per convincere tutto l'universo nerazzurro che è decisamente più conveniente stropicciarsi gli occhi di fronte a una squadra regolare che controlla le emozioni attraverso gli automatismi tattici che avere qualche sussulto a sorpresa che genera una gioia intensa ma effimera.

L'entusiasmo contagioso che si è generato nella Scala del Calcio prima, durante e dopo la prima recita dell'Inter 2019-2020 è figlio di un patto firmato da tutte le parti in causa che hanno convenuto che fosse decisivo cambiare le armi con cui andare in guerra. E' questa la 'dinamite' di cui ha parlato Conte alle tv e in conferenza dopo il primo boato stagionale provocato da Lukaku e compagni. L'esplosione compiutamente detta potrà verificarsi a determinate condizioni, ma intanto molti degli ingredienti del preparato che potrebbe creare una frattura nella storia del club sono lì a disposizione. In questo intermezzo prima della detonazione più attesa delle ultime stagioni della Beneamata, c'è tempo per ammirare i fuochi d'artificio che sa regalare l'ultima settimana di calciomercato: ieri, non a caso, a Milano è atterrato un certo Alexis Sanchez, l'ex Nino Maravilla che porta in dote un soprannome che si sposa alla perfezione con il contesto di incanto che si respira sulla sponda nerazzurra del Naviglio. Un effetto nuovo che riporta agli antichi fasti e alle stanze prestigiose di Montercarlo in cui alle 18 di oggi si decide il destino delle migliori 32 squadre d'Europa. Un'élite a cui l'Inter è iscritta per il secondo anno consecutivo dopo il buio post Triplete, il cui ultimo barlume è rappresentato al Grimaldi Forum da quello Wesley Sneijder che da poco ha annunciato il ritiro. Simbolo di una squadra che non c'è più, un racconto da aggiornare nove anni dopo. Come già preannunciato da Antonio Conte, guarda caso a Madrid, nel giorno del suo annuncio come allenatore dell'Inter: "Sono belli questi ricordi, l'importante è che ci si prepari a rinfrescarli. Torniamo ai fasti di un tempo”" la promessa-impegno fatta dall'allenatore leccese. Alle 18 scoprirà il suo cammino continentale che, a prescindere dalla tortuosità, non dovrà essere un ostacolo alla rincorsa lanciata cominciata in Serie A. Perché – e qui non c'è da rimanere sorpresi – Suning ha chiesto a Conte di riscrivere la storia nazionale ma anche mondiale dell'Fc Internazionale Milano. Parola, dunque, alle urne, poi uno sguardo al cielo per ammirare le stelle. Per pochi istanti, da ora 'testa bassa e pedalare'. 

VIDEO - VISITE AL CONI PER SANCHEZ, TRIPUDIO DEI TIFOSI E PRIME... RICHIESTE

Sezione: Editoriale / Data: Gio 29 agosto 2019 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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