L'Inter si presenta a Bergamo con l'attacco più forte del campionato, ma contro una difesa che in casa non è mai stata perforata. L'inizio di frazione, con l'Atalanta che controlla il gioco, è condizionato da una forte pioggia che porta i 22 in campo a qualche comprensibile errore di precisione e valutazione: per la prima occasione da gol bisogna attendere il 21', quando Ruggeri calcia al volo di potenza mandando fuori non di molto. La Dea prende coraggio e alza pian piano il baricentro arrivando al cross dagli esterni, l'Inter prova invece senza successo le ripartenze con il fraseggio corto. Dopo mezzora di gioco l'urlo di dolore di Pavard per una torsione innaturale del ginocchio sinistro obbliga Inzaghi al primo cambio: dentro Darmian, fuori il francese che rifiuta eroicamente la barella e abbandona il campo sulle sue gambe, trascinando comunque con sé tanta preoccupazione. Per stappare una gara chiusa e complicata serve la giocata del campione, serve l'invenzione di Calhanoglu: il turco illumina verticalizzando con una palla illuminante e pesca il taglio del neo entrato Darmian, che anticipa Musso e viene travolto dal portiere atalantino. Sozza non ha dubbi e concede il calcio di rigore, trasformato con freddezza dal letale destro del turco. Festeggiato (anche) da Pavard, con tanto di borsa del ghiaccio al ginocchio dolorante ma speranzosamente in piedi. Il vantaggio scuote l'Inter e gasa Calha, che pochi minuti dopo scalda i guantoni di Musso con un potente destro da fuori area che ufficializza il cambiamento di inerzia della gara. E mentre scorre il recupero arriva la prima diagnosi sulle condizioni dell'ex Bayern: trauma al ginocchio sinistro da valutare. 

Il secondo tempo viene inaugurato da tanti scontri di gioco duri e dalla sassata mancina di Dimarco, il cui collo-esterno sfiora il palo alla sinistra di un Musso pietrificato che si affida solo allo sguardo. Al 53' l'Inter trova il raddoppio con il colpo di testa di Lautaro, vanificato però dalla bandierina del primo assistente di Sozza: il capitano nerazzurro è in leggero fuorigioco al momento della giocata di Acerbi. Gasperini butta dentro forze fresche con annessa modifica tattica: Hateboer e Pasalic prendono il posto di Kolasinac e Zappacosta. Ma è comunque la squadra di Inzaghi a cercare il raddoppio, mancato con l'impreciso sinistro dalla distanza di Acerbi prima e centrato con la magia di Lautaro poi: quando il cronometro segna il 57', il Toro disegna un arcobaleno con un destro a giro sul secondo palo che annienta Musso per la seconda volta della serata. Pochi giri di orologio e l'Atalanta accorcia le distanze: Dimarco, dopo un contatto dubbio con Lookman in area, perde un pallone sanguinoso che Scamacca trasforma in oro tra le proteste interiste. Gasperini sostituisce Scalvini con Toloi, l'Atalanta si spinge in avanti a caccia del pari e l'Inter prova a colpire in ripartenza o con azioni ragionate. I primi cambi di Inzaghi arrivano al 70' e sono Carlos Augusto e Frattesi che rimpiazzano Dimarco e Mkhitaryan. Il tentativo di Lookman respinto da Sommer è l'ultimo del nigeriano: al suo posto entra De Ketelaere, mentre Muriel concede riposo a Koopmeiners. La pressione dei padroni di casa resta intensa e poco dopo il portiere svizzero è ancora protagonista con una respinta reattiva sul sinistro di Scamacca, mentre dall'altra parte Musso è decisivo su Dumfries. Le ultime mosse di Inzaghi sono Asllani e Sanchez per Calhanoglu e Lautaro. E il Niño incide subito sul match: prima va vicino al tris chiudendo troppo il destro, poi costringe Toloi alla trattenuta da doppio giallo che lascia l'Atalanta in dieci nel recupero.

Il tentativo della disperazione della Dea è affidato ad un colpo di testa impreciso di Hateboer che si spegne sul fondo, come le speranze di Gasperini. Che incassa la prima sconfitta casalinga per mano di un'Inter che in trasferta è ancora letale: il 2-1 di Bergamo si traduce con un 5 su 5 lontano da Milano. E con tre punti pesanti come un macigno che consolidano il primo posto in classifica. 

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Sezione: Copertina / Data: Sab 04 novembre 2023 alle 20:03
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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