Dopo lo stop di domenica scorsa contro la Fiorentina, l’Inter è chiamata a riscattarsi per riprendere la corsa al terzo posto. Questa sera al San Paolo di Napoli, i nerazzurri hanno l’opportunità di ridurre il gap su Lazio, Fiorentina (che si affronteranno domani sera) e sui partenopei per sperare ancora in un piazzamento per l'Europa.

Per l’occasione, Roberto Mancini non pensa al turn-over in vista di giovedì e lancia dal 1’ la coppia Icardi-Palacio. Ma andiamo con ordine: il tecnico nerazzurro sceglie l’ormai collaudato 4-3-1-2 con Handanovic in porta. Linea a quattro formata da Santon, Ranocchia, Juan Jesus e D'Ambrosio. A centrocampo Medel è la diga davanti la difesa, accanto a lui Guarin e Brozovic. C'è Shaqiri dietro il duo tutto argentino formato da El Trenza e Maurito.

Rafa Benitez risponde con il consueto 4-2-3-1. Confermato Andujar tra i pali; in difesa, da destra verso sinistra, il tecnico spagnolo schiera Henrique, Albiol, Koulibaly e Strinic. Linea mediana formata da David Lopez ed Inler, che sostituisce l’infortunato Gargano. Dietro Higuain, il trio Callejon-Hamsik-Mertens.

Partita dai ritmi elevatissimi al San Paolo. Contro la terza della classe, l’Inter di Roberto Mancini prova a fare la gara. Il cambio di mentalità tanto auspicato dal tecnico nerazzurro sta prendendo forma nella mente dei suoi ragazzi che provano a tenere il pallino del gioco, mantenendo un baricentro molto alto senza il timore di esporre il fianco alle ripartenze degli azzurri. La prima occasione è dell’Inter, con Palacio che buca il duo Albiol-Koulibaly ma non è lesto a superare Andujar nell’uno contro uno. I nerazzurri però corrono tantissimi rischi sulle ripartenze. Sono almeno cinque i pericoli creati da Higuain e compagni nel corso del primo tempo. Guarin, Medel e Brozovic sono spesso fuori posizione e lasciano grandi spazi a Mertens, Callejon e Higuain, bravissimi a penetrare nella larghissima difesa nerazzurra. Grande l’imbarazzo provato da Juan Jesus nel provare a contenere gli attaccanti azzurri. Il brasiliano non ne indovina una e a tenere in piedi la baracca è capitan Ranocchia, sempre nella posizione giusta ed ottimo in fase di copertura quando puntato dall'attaccante belga, attivissimo sulla sinistra.

Nel secondo tempo, il Napoli rimedia ai numerosi errori sotto porta commessi durante la prima frazione. L’Inter mostra sempre un ritmo lento e commette gravi errori in fase di impostazione. Il vantaggio napoletano arriva al 51’ su un errore tattico di Juan Jesus, che lascia liberissimo Hamsik in area, bravo ad indirizzare di testa alle spalle di Handanovic. E’ black out Inter. Il Napoli prende il sopravvento: David Lopez e Inler non lasciano respirare il centrocampo nerazzurro e su un errore in appoggio di Guarin arriva il raddoppio (al 61’): nuovo contropiede partenopeo, Hamsik sulla sinistra serve al limite dell’area Higuain che si libera della marcatura, ancora una volta lenta, di Juan Jesus ed infila il portiere dell’Inter per il 2-0.

A questo punto il Napoli abbassa il ritmo e l’Inter prova la reazione d’orgoglio. Santon, spostato a sinistra ad inizio secondo tempo, è in costante propensione offensiva ed è uno dei più attivi assieme a Shaqiri. Riesce spesso a superare l’uomo e a portare la superiorità numerica su quella fascia, cosa mai riuscita a D’Ambrosio nel corso della prima frazione. Con l’ingresso di Hernanes, al posto di un pessimo Brozovic, Mancini cambia modulo e schiera il 4-2-3-1. Guarin e Medel si abbassano sulla linea mediana, mentre Shaqiri, il brasiliano e Palacio hanno il compito di sostenere Icardi. L’Inter prende campo, ma i pericoli giungono soprattutto dai piedi di Shaqiri, largo a destra per provare ad aprire le maglie della retroguardia azzurra, non impeccabile. Un'ottima incursione di Santon sulla sinistra regala il 2-1 ai nerazzurri. Il cross del terzino al limite dell'area è preda di Shaqiri il cui tiro dopo una serie di batti e ribatti finisce sui piedi di Guarin, altruista nel regalare a Palacio la rete della speranza.

Benitez regala a Mertens la standing ovation. Ottima la prova del belga che, largo a sinistra, ha messo in grande apprensione prima Santon e poi D’Ambrosio. Entra De Guzman al suo posto. Ma l’ingresso di Hernanes è una vera e propria scossa per i nerazzurri. Guarin, apparso stanco e svogliato ad inizio secondo tempo, torna a fare il Guarin e a centrocampo non ce n’è più per nessuno. Il Mancio prova il tutto per tutto: dentro Puscas e fuori Juan Jesus. Medel arretra sulla linea dei difensori, Hernanes si affianca a Guarin in mediana e il romeno forma la coppia d’attacco con Icardi in un 4-2-4. Nel frattempo anche Benitez effettua il secondo cambio: dentro Gabbiadini per Hamsik. A 3’ dal termine, quando ormai i tifosi nerazzurri stavano per perdere la speranza, un’ottima incursione di Palacio dalla sinistra, servito ottimamente da Fredy Guarin, regala il pareggio all’Inter. L’argentino viene atterrato in area da Henrique: rigore e secondo giallo per il difensore. Icardi firma il 2-2 definitivo che lascia l'amaro in bocca ad entrambe le squadre.

L’Europa, quella che conta davvero, sembra davvero troppo lontana da raggiungere attraverso il campionato. Rimane la speranza Europa League, con il Wolfsburg che dirà molto sulle chance dell’Inter di vincere la 'vecchia' Coppa Uefa. Ciò che è certo è che Mancini sta costruendo per il futuro. Sembrano incredibili, ad oggi, i rumors di un suo addio. Sarebbe quasi masochistico. Se avesse intenzione di rimanere all’Inter solamente fino a maggio, perché puntare tanto su un’idea precisa di gioco? Perché rischiare di prendere una goleada a Napoli, mostrando un baricentro altissimo ed una difesa esposta al contropiede dei partenopei, contro uno degli attacchi più forti d’Europa? La sensazione è che il Mancio stia costruendo per il prossimo anno. Per ritrovarsi con ‘il lavoro già avviato’ nel prossimo ritiro di Brunico, già sede dei ‘suoi’ ritiri in passato. Al tecnico jesino va anche il merito di leggere benissimo la gara e, forse, una delle sue pecche è quella di modificare la squadra quando ormai sembra troppo tardi. Ottime le scelte di sostituire Brozovic, in vistoso calo rispetto alle prime uscite, per un Hernanes apparso in buona forma e di modificare il sistema di gioco per aprire la retroguardia azzurra. Rimontare al San Paolo due gol al Napoli non è proprio da tutti: questa squadra sta acquisendo la sua mentalità. Speriamo che ben presto digerisca perfettamente anche il suo gioco…

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 08 marzo 2015 alle 23:55
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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