Cara redazione,
premetto che non penso che un allenatore possa influire sulle prestazioni della squadra più di tanto...per dirla breve, Mourinho non vincerebbe la champions con il Sassuolo e Gasperini vincerebbe con Xavi, Iniesta e Messi.
Quello che più stupisce in tutta questa situazione è la crisi di nervi in cui tutto il mondo interista si è fatto trasportare: dai giocatori, al tecnico, alla dirigenza fino ad arrivare ai tifosi. La paura incredibile di cadere inevitabilmente negli "anni bui" sta prendendo il sopravvento, senza che nessuno si ricordi che quegli anni erano caratterizzati soprattutto dalla stessa paura che attanaglia l'Inter in questo momento.
Quegli anni ci hanno fatto capire molte cose, ma hanno lasciato dentro di noi dei segni indelebili, dolorosi e pericolosi. Il principale è la convinzione che se una squadra non vince ogni anno, addirittura ogni partita, è una squadra che non si risolleverà più. Cosa assolutamente non vera perché non è detto che una squadra debba vincere sempre o non vincerà per i prossimi 15 anni.
La paura prende il sopravvento e a un certo punto bisogna trovare una colpa perché non è possibile che la squadra che ha vinto tutto, dopo solo un anno e 4 mesi, si trovi in questa situazione.
E allora bisogna trovare per forza un capro espiatorio. Il nostro è Gasperini, e, per la precisione, il cambio Muntari-Forlàn che ha fatto perdere la testa ai più (me compreso). Questa sostituzione è secondo me indifendibile e assolutamente senza senso, visto soprattutto che Muntari si è messo a fare la punta e non il centrocampista per dare quantità al centro. Indifendibile perché a un quarto d'ora dalla fine, con in campo una sola punta (che è pure una seconda punta), sullo 0-0, in una situazione come quella in cui siamo, togliere la punta per mettere un giocatore che da qualche tempo è in contrasto con la tifoseria è una scelta suicida.
Però ci dimentichiamo che questa sostituzione è avvenuta al minuto 79. Nei precedenti 78 minuti l'Inter è stata in balia della peggiore Roma degli ultimi 5 anni, senza riuscire mai a tenere palla a centrocampo, perdendo tantissimi palloni e senza concretizzare le occasioni avute.
La disarmante assenza del centrocampo obbliga tutti a ripensare a come abbiamo giocato negli ultimi anni. Mourinho ha sempre adottato un 4-3-1-2 perché aveva capito che con i centrocampisti che aveva l'Inter non poteva permettersi di schierarne meno di 4 che facessero densità. E' passato poi al 4-2-3-1, un modulo che non è affatto iperoffensivo se Eto'o e Pandev giocano sulla linea dei centrocampisti e gli unici ad attaccare sono Sneijder e Milito. Quando siamo passati al 4-2-3-1 in champions abbiamo fatto benissimo, ma in campionato abbiamo subito una pesantissima rimonta della Roma: in 4 mesi non siamo riusciti a vincere due partite consecutive e il gioco scarseggiava.
Questi ricordi sono poi stati cancellati dal leggendario "Triplete" ma è da lì che bisogna partire per capire la situazione: perché Mourinho aveva capito che l'Inter, non avendo un gran centrocampo, doveva giocare con una squadra molto difensiva, lasciando inventare i gol al trio Sneijder-Eto'o-Milito, tre giocatori straordinari di cui però oggi uno non c'è e un altro è irriconoscibile.
Gasp non sta facilitando la situazione, perché sapendo di avere a disposizione un centrocampo che non corre più, si ostina a giocare con al centro due soli centrocampisti, lasciando la difesa scoperta e facilmente superabile in velocità.
Però è da anni che tutti noi chiediamo a gran voce un colpo a centrocampo, un colpo che ridia linfa e vitalità a un centrocampo composto da giocatori vecchi e in fase calante che più di massimo 3 anni sicuramente non reggeranno. La società ha provveduto solo in parte. La scommessa si chiama Ricky Alvarez, uno che quando ha giocato in questo inizio di stagione ha dato all'Inter quello che manca: freschezza fisica e la lucidità necessaria per non buttare via ogni pallone in fase di costruzione. Alvarez non è un mostro in fase difensiva, come dopotutto non è Deki, che il pressing e i recuperi non sa più cosa siano. Proprio per questo bisognava fare un altro colpo, uno che potesse dar fiato a Cambiasso, giocatore unico nella rosa dell'Inter per capacità di chiudere i buchi in mezzo al campo. Senza di lui l'Inter è perduta ma anche lui perde colpi e non è più fresco come un tempo. Il sostituto ideale si chiama Fernando e andava preso quest'estate.
Questa è la mia analisi di ciò che sta accadendo: manca freschezza fisica e manca lucidità, causata anche dall'assenza di un centrocampo in grado di impostare, il che costringe i difensori a lanci lunghi. Non è una situazione così drammatica, l'importante è che non ci disuniamo, perché a criticare non facciamo altro che sprofondare sempre più in basso. La sostituzione Forlàn-Muntari, per quanto orribile, è un momento spartiacque della nostra storia: se causerà l'esonero di Gasp, allora significa che siamo di nuovo in un periodo buio...se verrà analizzata, compresa e lasciata a sé stessa, soprattutto dalla società, significa che in qualche modo siamo cresciuti e risolveremo questa situazione.
Ultima cosa, in favore di Gasperini...smettiamola di appigliarci alla difesa a 3 perché la peggior figuraccia che abbiamo fatto in questo inizio di stagione è stata fatta con il 4-3-1-2 in campo, contro i turchi. Il problema evidentemente non sta nel modulo ma negli uomini.
Forza Inter, ci riprenderemo!

Tommaso

Sezione: Visti da Voi / Data: Lun 19 settembre 2011 alle 16:42
Autore: Redazione FcInterNews
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