Gianluca Rocchi è stato incaricato di diventare una sorta di ambasciatore degli arbitri, come svelato da Nicola Rizzoli a Sky. La Gazzetta dello Sport ha intervistato proprio Rocchi per chiarire il suo ruolo. "Cercavo un modo per trasferire qualcosa dal mondo del calcio a quello degli arbitri attraverso la comunicazione, perché credo che siamo un po' carenti da questo punto di vista - afferma Rocchi -. Ne ho parlato con Rizzoli e con il presidente federale Gravina. L'aia è stata d'accordo nel "prestarmi" alla Federcalcio: io rimango un arbitro, ma abbiamo deciso di rendere il ruolo esterno per avere più terzietà (il suo ruolo è federale, ma continua ad essere espressione dell'Aia, ndr)".

Rizzoli è stato chiaro: non sarà un ufficio reclami. E allora che sarà?
"L'ufficio reclami sarebbe triste. La mia idea è capire ad esempio su un episodio su cui la commissione ha deciso una linea di intervento se questa trova o meno riscontro nelle squadre".

Come sta andando?
"C'è ancora qualche carenza nella conoscenza del regolamento, ma mi hanno sorpreso la partecipazione e l'educazione di tutti. Mostro ai giocatori la stessa presentazione che ha fatto Rizzoli agli arbitri, poi chiedo un'opinione su episodi in cui la vedono diversamente. Nulla vieta che ne parli con Rizzoli e che si aggiusti il tiro".

"Valla a rivedere" sta diventando una delle frasi più sentite sui campi. Una volta per tutte, quando si deve andare a rivedere e quando il Var deve suggerirlo?
"Leggendo il protocollo, la risposta sarebbe facilissima: quando c'è un "chiaro ed evidente errore". Ma in queste quattro parole c'è tutta la difficoltà che un Var può trovare nel suggerire una review perché è talmente soggettivo il "chiaro ed evidente errore"... Più rendiamo chiara e semplice la casistica e più sarà facile per gli arbitri e gli stessi calciatori ritrovarsi al suo interno".

Si va meno al Var?
"Non so, vorrei passasse l'idea che ci si va quando si deve. Ci può essere una partita con 4 interventi come un'altra con nessun intervento e che entrambi i casi siano corretti".

Nessuna riserva iniziale sulla Var?
"Sì avevo dei dubbi. E mi sono passati tutti dopo qualche settimana quando in Roma-Lazio capitò un episodio che riuscii a cambiare grazie al Var".

Per ora lei va a spiegare nelle sedi dei club, quando invece gli arbitri spiegheranno al pubblico?
"Vorrei creare un appuntamento fisso, non so in che cadenza ancora. In Bundesliga usano Twitter: è un'idea positiva, per noi sarà fondamentale avere la sala Var a Coverciano e mi auguro arrivi il prima possibile".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 03 novembre 2020 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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