La novità è il trequartista, ruolo ricoperto con esiti soddisfacenti da Xherdan Shaqiri. Lui il vertice alto del rombo del 4-3-1-2: "Non è un caso che la squadra di Mancini, affollando la parte centrale del campo, liberi sempre qualcuno sulle fasce e ne sfrutti le iniziative: sono 21 i cross effettuati (cui vanno aggiunti gli 8 calci d’angolo) e tutte le reti sgorgano da lì - si legge sulla Gazzetta dello Sport -. Non è ancora una manovra sicura, quella dell’Inter, né potrebbe esserlo visto che la squadra è in fase di apprendimento. Shaqiri è molto disciplinato nell’occupare il ruolo del classico trequartista: quando il pallone ce l’ha Medel, per fare un esempio, lo svizzero resta in posizione centrale, consente alle mezzali di avanzare e aspetta il passaggio con le spalle alla porta. E’ grazie alle sue qualità tecniche che, appena ricevuto il tocco dal compagno, protegge la sfera e la distribuisce con sapienza. Certo, qualche errore lo commette, e su questo aspetto Mancini dovrà lavorare, ma c’è il materiale per riuscire a costruire un bel numero 10. Come quelli di una volta, per capirci. Shaqiri è nel vivo della manovra e ciò è testimoniato dagli 80 tocchi, si offre al disimpegno ed è sempre pronto a innescare i compagni: 52 passaggi effettuati (10 sbagliati). Ma quello che balza agli occhi è il contributo della svizzero nella fase offensiva: 4 lanci, 4 cross, 6 sponde e 6 occasioni create. In poche parole: ogni volta che l’Inter si rende pericolosa c’è lo zampino di Shaqiri. I 3 dribbling riusciti (su 4 tentati) dicono che fermarlo è davvero un problema per gli avversari: per struttura fisica e qualità atletiche è un torello difficile da abbattere. Baricentro basso, grande tecnica individuale, affidargli il pallone è come depositarlo nel caveau di una banca".

 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 09 febbraio 2015 alle 12:26 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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