L'analisi di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera è incentrata sullo stop imposto al campionato di calcio dal governo italiano, ma anche su quel che sarà del calendario ora che fino al 3 aprile non c'è possibilità di giocare. Una scelta, secondo Sconcerti, che dovrà arrivare in sede europea più che italiana. "L’impressione è che si sia già in ritardo, i primi a volersi fermare sono gli stessi giocatori - scrive l'editorialista - Il blocco dei campionati, proprio perché necessario, è già il passato. La frontiera adesso è l’Europa. Francia, Germania, Spagna sono vicine al nostro livello di malattia, solo con una settimana in meno. La vera discussione non è il campionato, è la Champions, sono gli Europei. In sostanza il vero interlocutore non è la Federcalcio, ma l’Uefa, se non l’Unione Europea. Lo statuto dell’Unione prevede che la sanità sia competenza delle singole nazioni, ma gli Europei stavolta sono itineranti, si giocheranno in più Paesi. Di chi è la competenza su centinaia di migliaia di persone che tornano a raggrupparsi in 12 nazioni, magari poche settimane dopo la flessione del virus?".

E ancora: "Pensare da soli (Lega, Federazione, Coni, governo) è necessario, ma completamente insufficiente, senza visione. È solo con l’Europa che si potrà decidere la ripresa e il nuovo calendario".

Sezione: News / Data: Mar 10 marzo 2020 alle 14:37
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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