"Bergamo è un campo difficile un po' per tutte le squadre. Quando vengono le 'grandi' ci sono un'attenzione e un'atmosfera particolari che permettono di fare prestazioni come quella di ieri". Inizia così l'analisi di Gian Piero Gasperini a Radio anch'io lo sport dopo il largo successo di ieri dell'Atalanta sull'Inter.

"Quando c'è stato il rigore a inizio secondo tempo mi sembrava incredibile dover essere 1-1 dopo quel primo tempo - dice ancora il tecnico dei bergamaschi - L'Inter poteva ribaltare la partita, ma lì c'è stata la grande forza della squadra che è stata premiata e ha vinto la partita. Siamo andati fuori in Europa League con una partita simile a quella di ieri o anche di più col Copenaghen, soprattutto all'andata. Ha lasciato dei segni. Abbiamo lavorato molto l'anno scorso per essere in Europa. La classifica è cortissima, noi eravamo quartultimi e ora abbiamo ribaltato il campionato. Gli obiettivi li vedremo più avanti. L'importante è arrivare verso la fine nelle stesse posizioni attuali, poi conteranno il valore e la condizione. L'Atalanta si è proposta di fare un discorso diverso dalle altre società della sua fascia in Italia. Sono andati via tanti giocatori: abbiamo perso otto titolari in un anno e mezzo ed è un po' presto per prendere altri giocatori dal settore giovanile. Nel frattempo vogliamo essere competitivi, perché solo così valorizzi i giocatori. Non è facile, ogni anno ci troviamo a dover ricominciare da capo".

Determinanti, nella sfida di ieri, due reti arrivate su calcio di punizione. "Lavoriamo molto e abbiamo giocatori abili negli inserimenti nelle palle inattive. La cosa più importante è come viene calciata la punizione e con Gomez e Ilicic siamo messi bene - dice ancora Gasperini - Gagliardini? Ieri non è stata la migliore partita un po' per tutta la squadra e ha sofferto anche lui. La domenica prima aveva fatto due gol. Lui è un po' l'esempio di come i giocatori che escono da Bergamo dopo aver fatto così bene, quando arrivano in queste piazze hanno probabilmente bisogno di un'ulteriore maturazione. Mancini? E' un difensore moderno. Ha ancora tanti margini. Oggi si arriva in Nazionale molto in fretta, non è un buon segnale. Lui ha grande personalità, ma deve migliorare la continuità e dal punto di vista fisico. Certo ha personalità e doti importanti. Spero che la chiamata in azzurro gli dia una spinta ulteriore".

Immancabile un ricordo dell'infelice esperienza a Milano del 2011. "Erano altri momenti, sono passati tanti anni. Ha detto bene Moratti, forse non era il momento giusto, anche se non si sa mai qual è. L'Inter adesso credo stia facendo un buon lavoro. Spalletti è stato bravo, ha dato continuità. E' arrivata a Bergamo con sette vittorie di fila. E' chiaro che Napoli e Juventus le vincono tutte e quindi anche con un percorso come quello dell'Inter, paragonate alle altre due diventa difficile da valutare".

Sezione: News / Data: Lun 12 novembre 2018 alle 10:02
Autore: Mattia Todisco
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