Pandev è stato bravissimo, ormai si sta calando nella parte del trequartista senza patire più di tanto. Ma ieri a Parma non c'è dubbio che si è sentita molto l'assenza di Wesley Sneijder, costretto a scontare il secondo turno di squalifica dopo l'espulsione nel derby. L'olandese ha le caratteristiche perfette per giocare dietro le punte, Pandev invece deve adattarsi. La differenza principale è data dai tempi di gioco: Sneijder non tiene il pallone più del necessario e spesso cerca la giocata rapida per servire i compagni prima che la difesa si organizzi. Mai un dribblin non necessario per l'ex Real Madrid, che ama giocare di tocco e far girare rapidamente il pallone. Pandev invece, da vero centravanti, quando riceve il pallone preferisce attaccare gli spazi e bada innanzitutto a saltare il primo difensore che gli si presenta davanti. Una 'pecca' tipica di una punta adattata alla trequarti, ma che il macedone limita con il talento e con la capacità di dribblare l'avversario e creare superiorità numerica davanti.

Contro il Cagliari Pandev è stato l'uomo giusto al posto giusto, ieri invece, con il senno di poi, uno come Sneijder, creatore di gioco, soprattutto nella ripresa avrebbe fatto molto comodo. Lo stesso dicasi per Stankovic, ancora in via di guarigione e naturale sostituto di Sneijder. Inoltre, non va trascurata l'importanza dell'olandese su calcio piazzato. Ieri ci sono state diverse situazioni in cui i nerazzurri avrebbero potuto far male su punizione a Mirante, ma né Lucio né Cambiasso hanno il piede del numero 10 interista e in campo si è sprecato molto. Fortuna vuole che d'ora in avanti l'olandese riprenderà il suo posto a centrocampo, un rientro fondamentale soprattutto perché con lui l'Inter non perde mai, e tra due settimane c'è la Champions League.

Sezione: News / Data: Gio 11 febbraio 2010 alle 10:35
Autore: Fabio Costantino
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